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Cronaca
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Don Benvenuto Fantino “è tornato alla Casa del Padre”

2 maggio 2024 | 17:50
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Don Benvenuto Fantino “è tornato alla Casa del Padre”

Parroco emerito di Boves, aveva 94 anni

Don Benvenuto Fantino, nato a Valdieri il 22 marzo 1930, presbitero incardinato nella Diocesi di Cuneo-Fossano, è morto martedì 30 aprile.

Dal sito della diocesi riportiamo alcune informazioni sulla vita di Don Benvenuto. Figlio di Giorgio e Severina Giraudo, rimasto orfano del padre, a nove anni, iniziò il cammino di formazione nel Seminario diocesano nel periodo austero della guerra e sostenendo i lavori familiari durante i periodi estivi. Anche per questo il suo legame con i fratelli ed i nipoti si mantenne vivissimo nel tempo. Completati gli anni di seminario nel dopo guerra, fu ordinato prete il 26 giugno 1955. Nel contesto di clero numeroso di quei decenni, per cui i giovani preti venivano cambiati di parrocchia con frequenza di due o tre anni, don Benvenuto, temprato dalle prove dell’infanzia e dell’adolescenza, percorse il lungo tirocinio di viceparroco prestando il suo servizio a Castelletto Stura, Ronchi, Robilante, Sant’Ambrogio e Cuore immacolato di Maria in Cuneo ed infine a Demonte.

Era di vivace intelligenza ed arguto nel parlare e si trovò a suo agio nel clima di aggiornamento portato dal concilio Vaticano II, ma non concorse per avere una parrocchia. Tuttavia il 10 dicembre 1966 accettò la nomina a parroco di Sant’Anna del Gorrè di Rittana. Dato che questa parrocchia aveva ormai meno di 100 abitanti, nel frattempo collaborò con il parroco di Vinadio per le frazioni di Pratolungo, dove prese abitazione, e di Roviera; infatti ognuna di queste borgate aveva più abitanti del Gorrè.

Nel 1973 il vescovo Carlo Aliprandi lo chiamò a Boves, affidandogli la cura della confraternita della Santissima Trinità; di qui continuò ancora il servizio pastorale presso la parrocchia del Gorrè fino al 1976, iniziando poi ad insegnare religione all’Istituto di Ragioneria del Bonelli a Cuneo fino al 1980, quando ebbe lo stesso incarico alle scuole medie di Boves, che svolse fino al 1998.

Per cinquant’anni divenne presenza discreta ma vivace nel clero bovesano, inserendosi positivamente nel variare di clima pastorale, continuando a collaborare pur nel declinare di energie fisiche, ma non mentali. Forse anche la fraternità presbiterale contribuì alla sua serena longevità. Infatti non ebbe nemmeno bisogno di passare in una casa di riposo; la morte lo ha colto presso l’ospedale Carle lo scorso 30 aprile.

La camera ardente è allestita in Chiesa Vecchia a Boves dove stasera, giovedì 2 maggio, alle ore 20.30 sarà recitato il rosario. Domani, venerdì 3 maggio, alle ore 10.30, nella chiesa parrocchiale San Bartolomeo Apostolo in Boves saranno celebrati i funerali.