Crescono i boccali di birra in provincia di Cuneo: parola di Coldiretti
Crescono i boccali di birra Made in Italy: lo svela una ricerca di Coldiretti in occasione di “Beer Attraction” l’appuntamento annuale dedicato a tutte le specialità del settore. Fra birre artigianali e industriali la filiera vale complessivamente circa 6 miliardi di euro. Grazie all’export e al fenomeno dei micro birrifici, passati dai 113 del 2008 ai 718 del 2017 con un progresso di oltre il 535% nel decennio e una produzione stimata attualmente in 50 milioni di litri, il mondo della birra italiana è quanto mai vitale, mentre scendono le importazioni dall’estero con -79% negli acquisti di birre inglesi e un calo del 31% per quelle tedesche.
I microbirrifici, in particolare, piacciono perché nascono dalla passione di chi ama la birra e desidera produrla con materie prime ricercate, proponendo sapori nuovi, diversi da quelli industriali E in provincia di Cuneo è davvero il caso di dire “a tutta birra”, poiché è in aumento la produzione di birre artigianali di origine agricola.
L’effervescente “bionda” artigianale è sinonimo di unicità e qualità, ma cosa vuol dire in concreto per un’azienda agricola impegnarsi a produrre birra? Significa rispettare l’avvicendamento colturale della buona pratica agricola, adottare le migliori tecnologie e per ottenere il miglior risultato finale è fondamentale l’apporto dei tecnici dell’Agenzia 4A Coldiretti, non solo per incrementare la coltivazione degli ingredienti basilari, ma anche per valorizzare la bevanda, legandola ai prodotti del territorio. La produzione in provincia di Cuneo avviene poi utilizzando impianti di piccole dimensioni professionali, tali da garantire l’assoluta qualità della birra.
“Nella provincia Granda, abbiamo anche il vanto di aver fatto nascere l’Onab – spiega il prof. Giuseppe Olivero, presidente dell’omonima associazione – che raggruppa a livello nazionale i principali birrifici artigianali, promuove il consumo consapevole, attraverso panel di degustazioni e organizza corsi di formazione con particolare attenzione alla produzione delle materie prime, tra cui il luppolo – le prime piantagioni in Italia sono state realizzate nella nostra provincia – e l’orzo”.
“Nonostante una tradizione più recente rispetto ad altri Paesi, la nostra birra artigianale piace e viene scelta da sempre più consumatori per il mix unico di freschezza, intensità e bevibilità – commenta il direttore di Coldiretti Cuneo, Tino Arosio – e rappresenta una forte spinta all’occupazione soprattutto tra gli under 35 che sono i più attivi nel settore con profonde innovazioni: dalla certificazione dell’origine a chilometro zero, alla produzione di speciali birre utilizzando i prodotti del territorio, dal mosto di vino, alle pesche, alle castagne, per arricchirle sotto il profilo gustativo e sensoriale e valorizzare l’alta gamma di eccellenze made in Granda”.