Anna Mantini: “L’8 marzo? Non sarà sicuramente la festa delle elette”

7 marzo 2018 | 14:34
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Anna Mantini: “L’8 marzo? Non sarà sicuramente la festa delle elette”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera della Consigliera comunale di Fossano e Componente della Consulta femminile regionale, Anna Mantini.
Caro Direttore,

Al momento di scrivere questa lettera, sebbene in diversi casi manchi ancora l’ufficialità e per diversi seggi in Camera e Senato si debbano completare le procedure di assegnazione – dopo ben tre giorni dal voto! – la tendenza che emerge, solo a voler rimanere in Piemonte, appare assai triste e impietosa sul versante del rispetto effettivo delle pari opportunità di genere nella composizione del Parlamento che si insedierà il prossimo 23 marzo.
Il Rosatellum bis, la legge elettorale che non permette a nessun vincitore di governare, non permette neppure di far rispettare – nella sua sostanziale applicazione – un principio da esso stesso previsto, vale a dire l’alternanza fra i generi nella quota proporzionale e l’equa distribuzione, da parte di ciascuna coalizione o forza politica, dei collegi uninominali maggioritari fra i due sessi in modo che a quello più penalizzato sia garantito almeno il 40 per cento dei posti.
Un principio che le segreterie dei partiti, nessuno escluso, hanno recepito facendo riferimento al solo aspetto formale, e creando però un gioco a incastri nel quale – tra candidature nel maggioritario e candidature nel proporzionale – hanno utilizzato la maggior parte delle donne candidate come strumento per favorire i subentri dei colleghi uomini nelle liste plurinominali della quota proporzionale dove le prime si alternavano ai secondi.
In parallelo, nei collegi uninominali le donne sono state candidate in prevalenza laddove i sondaggi indicavano le maggiori probabilità di insuccesso, e da questo punto di vista, come elettrice e come donna impegnata in una Istituzione locale come il Comune, mi congratulo con quelle neo elette che, contro ogni iniziale pronostico, sono riuscite a prevalere e a conquistare tra la gente il mandato parlamentare.
Per il resto, e più complessivamente, basta scorrere i primi dati ufficiali, relativi appunto al solo Piemonte, per avere triste conferma dei ragionamenti svolti fin qui: nei collegi uninominali, 8 elette su 25, ben al di sotto quindi della quota del 40 minimo prevista dal Rosatellum bis, mentre nella quota proporzionale le elette – per effetto appunto del perverso meccanismo dei subentri e delle candidatute multiple anche in altre regioni – saranno al più una quindicina su 42, con buona pace della tanto decantata alternanza.
In definitiva, alla vigilia della Festa della Donna, la nuova legislatura – a meno di ulteriori sorprese di segno diverso – riserva delle mimose assai sfiorite. Aspettando il merito dei provvedimenti che saranno assunti dal futuro Governo e quelli che i nostri Parlamentari piemontesi saranno in grado di proporre e di affermare.

AUGURI!