Banchieri in Banca d’Alba: anche sotto le cento torri il libro di Ghisolfi si conferma ​best-seller

17 marzo 2018 | 09:59
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Banchieri in Banca d’Alba: anche sotto le cento torri il libro di Ghisolfi si conferma ​best-seller

Lunedì a Piacenza, venerdì ad Alba: a partire dalla stessa ora delle 18 e nello stesso tipo di location – la sala conferenze di una prestigiosa sede centrale di Banca – i Banchieri di Beppe Ghisolfi hanno iniziato e concluso una settimana inframmezzata dall’intervista di quest’ultimo a Rai news 24. Occasione è venuta, il 16 marzo nella città capitale delle Langhe e porta UNESCO, dall’evento promosso dal circolo culturale “Parusso” e ospitato da Banca d’Alba.

Dopo il saluto iniziale del Comune, affidato all’assessore Fabio Tripaldi, il dialogo con l’autore della summa biografica dei “magnifici 35” è entrato nel vivo con il plauso dell’avvocato Roberto Ponzio e dell’ingegner Gobino, Presidente e vice del circolo Parusso, i quali hanno inaugurato in tal modo la stagione associativa del 2018 evidenziando il merito di Ghisolfi di conciliare assolutamente il proprio radicamento locale con la proiezione oramai nazionale ed europea della propria produzione libraria.

Meriti riaffermati nei propri rispettivi interventi dal padrone di casa Tino Cornaglia, Presidente di Banca d’Alba, e da Alberto Rizzo, Vicepresidente di BCC Cherasco, i quali hanno sottolineato la funzione oramai strategica e non più eludibile dell’educazione finanziaria e della conoscenza di coloro che la portano avanti in concreto nella quotidianità, nel ruolo sia di Banchieri che di biografi di eccezione. L’educazione e alfabetizzazione economica, grazie al pionierismo di quanti vi hanno creduto fin da tempi non sospetti di crisi, è oramai patrimonio diffuso di ogni istituto di credito che voglia dirsi di territorio. Come ha ricordato il protagonista centrale Ghisolfi, il quale ha ricordato la genesi complessa del libro il cui tratto qualificante è proprio la capacità di far scoprire il lato soggettivo e non soltanto istituzionale di Banchieri, molti dei quali ex studenti lavoratori o inizialmente avviati a carriere in altri ambiti economici.

L’educazione finanziaria, ha ribadito il Banchiere fossanese, si promuove non solo attraverso manuali che ne spieghino i vocaboli oggettivi con chiarezza, ma anche facendo conoscere le biografie di coloro che con i propri comportamenti concretizzano quegli stessi vocaboli contestualizzandoli nelle buone prassi di una Banca o di una istituzione di governo finanziario. Il ruolo divulgativo dei mass e web media, testimoniato dalle sempre maggiori richieste di partecipazione a radio e televisione, è il sintomo di una benefica svolta culturale, finalmente, anche in chi organizza la programmazione per il grande pubblico delle famiglie. E, come disse qualcuno in TV in maniera celeberrima, non finisce qui…