Biologico in vigneto, illustrati ad Alba i principi tecnici alla base del metodo
Una connessione sempre più stretta tra competitività dell’impresa agricola e la capacità di garantire adeguati livelli di sostenibilità ambientale e sociale nel contesto territoriale in cui opera. Ma soprattutto la necessità di una nuova visione che vada oltre la distinzione tra biologico e tradizionale, per andare nella direzione di un’agricoltura unica, attenta all’ambiente e alla sostenibilità. Son questi i concetti principali emersi nell’incontro “Biologico e sostenibilità, dal vigneto alla bottiglia” svoltosi nella mattinata di giovedì 8 marzo presso la sede di Confagricoltura ad Alba nel quale sono stati illustrati i dati dell’agricoltura biologica e sono stati attentamente esaminati i “pro” ed i “contro” di una scelta che deve essere consapevole.
L’incontro, organizzato da Erapra Piemonte, in collaborazione con Confagricoltura Cuneo, nell’ambito del FEASR Direzione Agricoltura Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 – Misura 1 – Operazione 1.2.1-1 “Attività dimostrative e di informazione in campo con l’obiettivo di rispondere al crescente interesse verso la coltura biologica, ha rappresentato un importante momento conoscitivo, di approfondimento e di confronto per le decine di aziende che vi hanno preso parte.
Ad aprire la mattinata è stato l’enotecnico Alessandro Bottallo ha illustrato i dati nazionali e locali dell’agricoltura biologica evidenziandone il trend positivo, sia per quanto concerne il territorio italiano, sia per quanto riguarda il Piemonte e la provincia di Cuneo, con superficie coltivata ed operatori del settore in costante aumento.
Di particolare interesse, poi, è stato il momento in cui Cristian Migliola, responsabile tecnico di Valoritalia, ha illustrato l’aspetto burocratico legato all’ingresso nel mondo del biologico: sono stati evidenziati i requisiti necessari per ottenere la certificazione e quali sono i controlli ai quali si viene sottoposti dal momento in cui tale certificazione viene ottenuta.
L’agronomo Carlo Arnulfo, pur sottolineando la bontà e la validità di una scelta come quella del biologico, ha voluto anche rimarcare le difficoltà che questa comporta. Costi di gestione più elevati, una maggiore difficoltà nella sua sostenibilità ed il rischio di annate con produzione scarsa, ad esempio, sono elementi che devono fare riflettere. La strada del ‘bio’ va imboccata solamente a fronte di una completa consapevolezza di ciò che essa comporta.
L’enotecnico Fabio Fogliati, infine, ha sottolineato la positiva vivacità che ha caratterizzato il dibattito, anche grazie alla collaborazione delle aziende intervenute che hanno fornito il proprio contributo con testimonianze dirette.