Raggirarono un’anziana di San Michele Mondovì, arrestati due giovani albanesi

Solo dopo la donna realizzò che i due, approfittando della sua buona fede, dopo averla distratta con le loro maniere affabili e cortesi, si erano allontanati impossessandosi dei suoi preziosi e di 400 euro in contanti. Presentata la denuncia, l’Aliquota Operativa della Compagnia CC di Mondovì avviò una complessa attività investigativa, ricostruendo quanto accaduto sulla base del peculiare modus operandi dei due e di altre piccole tracce lasciate dagli stessi (un biglietto con dei dati relativi all’intervento da essi operato). Le indagini proseguirono sotto la direzione del Dott. Pier Attilio Stea, Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Cuneo, anche con l’ausilio di attività tecniche che hanno così consentito di individuare i due responsabili dei fatti in due giovani di origini albanesi, M.E. 22 enne e M.K. 24 enne dimoranti rispettivamente in Calcinato (BS) ed in Peschiera del Garda (VR).
Il monitoraggio dei due soggetti ha consentito di attribuire agli stessi una serie di fatti analoghi commessi anche in altre province del nord Italia con il medesimo modus operandi; taluni di questi consumati, così come accaduto in San Michele Mondovì, altri tentati e non portati a termine per la prontezza di spirito delle potenziali vittime. La particolarità e la metodicità del loro operare era sempre la stessa: scelta accurata degli obiettivi (persone preferibilmente anziane e/o residenti da sole), modi affabili e rassicuranti, fingersi dipendenti di una ditta del gas, furto.
Nella nottata di ieri i Carabinieri della Compagnia di Mondovì, unitamente a quelli delle Compagnie CC di Desenzano del Garda (BS) e di Peschiera del Garda (VR), hanno dato corso alla fase finale dell’attività investigativa, rintracciando i due soggetti e sottoponendoli alla misura cautelare degli arresti domiciliari. Sono in corso ulteriori approfondimenti per verificare se altri episodi similari occorsi nella provincia di Cuneo siano in qualche maniera ricollegabili, in termini di responsabilità, ai due arrestati. Anche questa indagine si incardina nella più complessa attività di prevenzione e repressione operata in tutela delle cosiddette “fasce deboli” che il Comando Provinciale di Cuneo si pone quale priorità istituzionale ed operativa.
(immagine di repertorio)