Maurizio Paoletti: “Nè olmi abbattuti, nè faggi rossi in arrivo a Boves”

“La storia locale – spiega Paoletti – racconta che fosse stato messo a dimora nel 1396 quando Boves passò sotto il dominio degli Acaia-Savoia e nel corso dei secoli assunse dimensioni tali da renderlo poi pericoloso per l’incolumità delle persone fino a quando il podestà De Bernardi, ne ordinò l’abbattimento eseguito il 18 luglio del 1938. Da allora tutti i tentativi di messa a dimora di un nuovo olmo fallirono a causa della malattia (grafiosi) proveniente dall’Asia e giunta in Italia nei primi anni 30 del secolo scorso che colpiva e colpisce tuttora tali piante. Verso la fine degli anni 60, l’espansione della malattia raggiunse l’apice e l’Italia vide la morte di centinaia di olmi di grandi dimensioni. Per tali ragioni circa 20 anni fa l’allora Amministrazione comunale decise di mettere a dimora non più un olmo ma un carpino bianco. Anche tale pianta (che misurava qualche decina di centimetri di diametro) non ebbe miglior sorte per cui l’attuale Amministrazione ne ha deciso la sostituzione nell’ambito di un intervento di messa a dimora di piante sia nelle rotonde stradali (in corso in questi giorni) sia in piazza Italia (entro fine primavera) con la sistemazione sui due lati di filari di piante in luogo delle fioriere con la finalità di rendere sempre più verde la città e di recuperare l’aspetto tradizionale che la piazza aveva proprio nel secondo dopoguerra!”
“Nelle piazze e nelle rotonde – conclude il primo cittadino bovesano – saranno messi a dimora dei gelsi in ricordo di una delle attività principali dell’economia locale di fine 800 ed inizio 900 che vide la presenza di molte filande in città; i gelsi racconteranno alle nuove generazioni che questa città è cresciuta e vissuta grazie anche all’allevamento del baco da seta ed alla lavorazione del suo prodotto ma soprattutto dei sacrifici di tante persone che si sono dedicate a quell’attività lavorativa. Per quanto riguarda invece la sostituzione del carpino in piazza, la BCC – Cassa Rurale ed Artigiana di Boves, in occasione dei 130 anni dalla sua fondazione che cade proprio quest’anno, ha deliberato di fare dono alla Città di un nuovo esemplare di pianta che sostituirà il carpino la cui scelta verrà fatta nei prossimi giorni in considerazione delle caratteristiche e dei suggerimenti di tecnici vivaisti al fine di restituire alla piazza il suo antico splendore. Si smentisce pertanto la notizia che verrà messo a dimora un faggio rosso frutto di mistificazioni giornalistiche”