“Coltivare piante officinali è a tutti gli effetti attività agricola”
Coltivare, raccogliere e trasformare piante officinali è a tutti gli effetti un’attività agricola: lo ha stabilito il Consiglio dei Ministri che ha da poco introdotto la nuova disciplina in materia. Utilizzate fin dai tempi più antichi come alimento, per aromatizzare vivande, preparare infusi e tisane, ma anche per la salute ed il benessere, da oggi le erbe officinali possono contribuire ancora di più a incrementare l’offerta di prodotti del nostro territorio e – se opportunamente valorizzate – diventare un’attrattiva turistica naturale.
Importanti le novità introdotte dalla nuova legge: istituisce i registri delle specie ammesse alla vendita, indica modalità e condizioni per la certificazione delle sementi e disciplina la raccolta spontanea, per evitare l’impoverimento delle aree interessate, ma sarà necessario un successivo intervento per rendere obbligatoria l’etichettatura di origine anche in questo settore.
“La nuova disciplina prevede che le Regioni possano creare, nel rispetto della normativa dell’Unione Europea, marchi finalizzati a certificare il rispetto di standard di qualità per le piante officinali e Coldiretti su questo fronte rimarca il grande impegno, con cui da sempre difende le produzioni di qualità nazionali per assicurare l’assoluta trasparenza e tracciabilità per il consumatore”, sottolineano i vertici di Coldiretti Cuneo.
“Per ciò che riguarda la nostra provincia le aziende produttrici di erbe officinali ed aromatiche che fanno capo alla Coldiretti sono circa 150 per una superficie complessiva di circa 600 ettari: le specie più diffuse sono menta, camomilla e lavanda e le aree più intensamente coltivate sono quelle di Savigliano, Saluzzo. Negli ambienti pedemontani e collinari, vi sono aziende di minori dimensioni dove si coltivano lavanda, salvia, artemisia, assenzio ed altre ancora. La produzione di erbe officinali è inoltre diffusa in molte vallate alpine della nostra provincia, con realtà differenti in bassa ed alta valle.
Un cenno particolare merita la consolidata tradizione di Sale San Giovanni in Alta Langa, dove la produzione avviene essenzialmente con il metodo biologico e nell’ultimo fine settimana di giugno si svolge “Non solo erbe” un’importante fiera che attrae un gran numero di turisti ed operatori del settore.
“Il consumo di piante officinali in Italia ha superato le 25mila tonnellate all’anno, è un peccato però che si tratti per lo più di prodotto importato, che non offre le dovute garanzie di tracciabilità e salubrità, visto che per il 75% proviene dall’estero. Sicuramente sostenere la crescita della produzione Made in Italy è il primo passo da fare per dare il giusto valore ad una risorsa che è peculiare anche del nostro territorio”, concludono Bruno Rivarossa e Tino Arosio di Coldiretti Cuneo.