Grandinata nel monregalese, compromessa raccolta di vigneti e noccioleti
Per le viti e i tralci, saranno necessarie potature e cimature ad hoc per gestire la nuova vegetazione che si svilupperà dopo la grandinata
Cuneo. Una violenta grandinata nella serata di ieri ha colpito la zona del Monregalese, Piozzo e Carrù, le località più danneggiate. Noccioleti e vigneti in ginocchio e campi imbiancati, come se avesse nevicato. La campagna è fortemente compromessa. Per la vite i danni sono pesantissimi, oltre ai grappoli per terra, quelli che sono ancora sulla pianta hanno gli acini completamente disfatti.
“In queste ore i tecnici dell’agenzia 4A Coldiretti stanno svolgendo i sopralluoghi presso le aziende per monitorare i danni – spiega Gianni Gentile, segretario Zona Coldiretti Mondovì e Ceva – e a mettere in atto le pratiche agronomiche per salvare il salvabile, ma l’emergenza non è superata: il vigneto ora è debolissimo, i tralci spellati sono più esposti a malattie e parassiti, le foglie sono a terra e non possono più proteggere i grappoli. Ci vorranno alcuni giorni per stabilire l’esatta entità del danno, ma calcolando che la produzione è di circa 80 quintali ad ettaro, oltre la metà è andata persa”.
Per le viti e i tralci, saranno necessarie potature e cimature ad hoc per gestire la nuova vegetazione che si svilupperà dopo la grandinata. Anche per il nocciolo, che ha una produzione di circa 20 quintali ad ettaro, il 50- 60% del raccolto è compromesso. La grandine ha provocato il distacco anticipato dei frutti e ha lacerato sia le foglie che il legno, rendendo indispensabili interventi cicatrizzanti. I chicchi di grandine erano così grandi che in molti casi hanno non solo fessurato, ma addirittura spaccato il guscio. Grossi danni anche ai cereali: dopo un’annata difficile per l’elevata piovosità, chi non ha trebbiato il grano, rischia di perdere oltre la metà del raccolto.