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Cuneo, arriva a Palazzo Santa Croce la mostra fotografica “La città e la cultura in città”

22 agosto 2018 | 10:07
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Cuneo, arriva a Palazzo Santa Croce la mostra fotografica “La città e la cultura in città”

“La città è un luogo in cui mode, innovazioni, idee circolano con particolare rapidità, al punto che la Cultura è oggi diffusamente considerata un motore dello sviluppo urbano”

Cuneo.  Dal 1 al 23 settembre nelle prestigiose Sale Espositive di Palazzo Santa Croce ci terrà la Mostra Fotografica, atteso appuntamento annuale di Progetto HAR.

La Mostra sarà visitabile il martedì e il venerdì dalle 16.00 alle 19.00, il sabato e la domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.00. La Mostra aprirà sabato 01 settembre, ma l’Inaugurazione ufficiale si terrà domenica 02 settembre alle ore 11.00.

Progetto HAR quest’anno ha scelto un tema particolarmente difficile, banco di prova impegnativo per i fotografi. La Mostra è un primo assaggio di un Progetto che si svilupperà e si concluderà nell’arco dei prossimi tre anni.

ESPONGONO:
 Roberta BARALE – TECNICHE DI CULTURA
• Ober BONDI – IL COVO D’ARTISTA
• Iuri CALIFANO – INCONSUETE VISIONI dal BASSO
• Francesco CRASTORE – SHAPES
• Emanuele DELLE FAVE – VENDESI VILLA
• Alice FALETTO – CULTURA ABBANDONATA
• Luca FREGUGLIA – LA MONTAGNA
• Lorenzo GARRO – L’ AGRICOLTURA
• Alessia LOVATO – ULTIMI SGUARDI
• Suada PETRITAJ – AGNOSIE
• Gianmarco TOMATIS – LE CITTA’ INVISIBILI
• Marco VILLA – LUOGHI DELLA CULTURA

“La Cultura è, senza dubbio, ciò che di meglio realizzano le città – afferma Ober Bondi. Il vivere in Città non ha soltanto a che fare con il risiedere in uno spazio pubblico, dotato di maggiore o minore densità di popolazione, ma è anche un accedere a un determinato stile di vita, contraddistinto da specifici ritmi, simboli, luoghi, pratiche sociali e culturali insite e distintive di ogni raggruppamento cittadino.

La città è un luogo in cui mode, innovazioni, idee circolano con particolare rapidità, al punto che la Cultura è oggi diffusamente considerata un motore dello sviluppo urbano: il settore culturale e la creatività sono valutati ambiti strategici indiscutibilmente centrali per la crescita della città.

Associazioni e singoli artisti, fotografi, musicisti, scrittori, pittori, alla stregua di piccole “industrie culturali” condividono in vari modi il proprio lavoro creativo con il tessuto sociale in cui sono immersi. È come un linguaggio pubblico in cui i diversi gruppi si riconoscono e producono simboli che mettono, di fatto, a disposizione di chiunque.

Noi Fotografi, esperti o meno, siamo tra questi produttori e raccontiamo, a volte coscientemente, a volte involontariamente e a specchio, la Cultura di cui siamo testimonianza. Linguaggi integrati nelle vie, nelle Grandi Piazze, nei quartieri, nei Covi degli Artisti, ma anche nelle campagne, in montagna, nei luoghi dimenticati.

Segnali che è in corso un cambiamento, che «qualcosa» si sta muovendo nella Città, si possono percepire nel momento in cui una galleria d’arte, locali pubblici e privati utilizzino forme d’arte o iniziative, che hanno, sì, uno scopo promozionale, ma anche un palese intento di provocare nel luogo e nelle persone una domanda e/o possibili risposte con loro presenza.

Anche le transumanze notturne verso alcune vie e alcuni quartieri per il «rito dell’aperitivo», l’offerta di feste di strada, di mercati all’aperto itineranti, di tutto quell’insieme di effervescenze urbane che fanno sembrare una città vivace, dinamica e attrattiva sono parte della cultura urbana; su vari livelli sono un testo attraverso il quale leggere e vivere le trasformazioni contemporanee.

La città è fatta anche di insegne, arredamenti, mezzi di comunicazione e forme espressive, di viabilità e infrastrutture digitali, strumenti che, come l’ordìto nella tela, permettono la tessitura e la lettura della trama quotidiana e vitale del luogo. Soprattutto la città è fatta dalle persone, che pensano la propria vita e le danno una forma corrispondente, all’interno di un quadro urbano piacevole, pieno di servizi e di elementi attrattivi, in una condivisione di gusti con i propri amici. Tradurre tutto questo in un linguaggio fotografico, in questo caso, che descriva quanto sopra citato, di vita, di società e di bellezza, è il progetto che quest’anno abbiamo scelto come filone di ricerca nell’ambito del lavoro annuale”.