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Piemonte, generatori calore a biomasse: la Regione adegua la normativa al protocollo padano

17 settembre 2018 | 09:28
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Piemonte, generatori calore a biomasse: la Regione adegua la normativa al protocollo padano

Dal 1 ottobre 2018 le caldaie e gli altri generatori a biomasse legnose dovranno avere emissioni di polveri sottili e altri inquinanti più contenute

Piemonte.   L’accordo di programma per l’adozione congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell’aria nel bacino padano, approvato lo scorso 9 giugno da tutte le Regioni dell’area, entra nel vivo anche in Piemonte per quanto riguarda i generatori di calore a biomasse legnose, in seguito alla definizione dei valori emissivi e di rendimento stabilita dal ministero.

La Regione Piemonte ha approvato, attraverso una delibera, la nuova disciplina per i generatori di calore a biomassa legnosa, con restrizioni di utilizzo e installazione progressive a partire dal prossimo ottobre, nell’ottica del contenimento delle emissioni in atmosfera e del miglioramento della qualità dell’aria.

L’assessore all’Ambiente della Regione Piemonte, Alberto Valmaggia, ha sottolineato “la necessità di adottare misure a tutela della salute dei cittadini, in un contesto come quello del catino piemontese, caratterizzato dalla scarsa circolazione d’aria e con un forte inquinamento atmosferico”. La riduzione delle polveri sottili è una priorità delle politiche regionali, ma che può essere raggiunto solo con il contributo e con la partecipazione di tutti, dai singoli alle istituzioni.

In questo senso la Regione si muove nell’ottica della scelta di sistemi di combustione a basso impatto ambientale, finalizzati al riscaldamento civile, abbinandoli ad involucri a basso fabbisogno energetico.

Il Conto termico. In questo senso il Gestore dei servizi energetici, attraverso il Conto termico 2018, incentiva interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili per impianti di piccole dimensioni. In particolare, la sostituzione dei generatori di calore con generatori a biomassa di nuova generazione, con un contributo pari al 50% del costo.

I controlli. La Regione ha dato mandato alle autorità competenti per gli accertamenti e le ispezioni in materia di impianti termici civili, di incrementare i controlli sugli impianti di combustione, con particolare attenzione ai sistemi di generazione maggiormente impattanti dal punto di vista delle emissioni in atmosfera (come le caldaie a gasolio), anche per aggiornare le informazioni presenti nel Catasto degli impianti termici. A tutto ciò si aggiunge il divieto di usare pellet non certificato.

Le tappe precedenti. Il 7 novembre scorso è stato approvato il regolamento ministeriale con la disciplina dei requisiti, delle procedure e delle competenze per il rilascio di una certificazione dei generatori di calore alimentati a biomasse combustibili solide. Tali tipologie sono suddivise in cinque classi ambientali, da 1 a 5 stelle, in funzione delle emissioni inquinanti specifiche e del rendimento. Una volta individuati i parametri emissivi a cui si devono attenere i singoli generatori, possono essere applicate le limitazioni previste dall’accordo padano.

Cosa prevede la delibera. La delibera approvata dalla Regione prevede che:

dal 1 ottobre 2018 in tutti comuni del territorio regionale è vietato installare generatori di calore alimentati a biomassa legnosa, aventi una potenza nominale inferiore a 35 kW con classe di prestazione emissiva inferiore alla classe “3 stelle”;

dal 1 ottobre 2019 in tutti comuni del territorio regionale è vietato installare generatori di calore alimentati a biomassa legnosa aventi una potenza nominale inferiore a 35 kW con classe di prestazione emissiva inferiore alla classe “4 stelle”;

dal 1 ottobre 2019 in tutti comuni appartenenti alle zone “Agglomerato di Torino”, “Pianura” e “Collina” è vietato utilizzare generatori di calore alimentati a biomassa legnosa aventi una potenza nominale inferiore a 35 kW con classe di prestazione emissiva inferiore a “3 stelle”.

Cosa succede dal 1 ottobre 2018. Dal 1 ottobre 2018 se si compra un generatore di calore a biomassa e lo si vuole installare, lo stesso generatore deve avere almeno tre stelle di classe emissiva.

Dall’anno successivo (1 ottobre 2019) se se ne installa uno nuovo, deve essere almeno a quattro stelle. Se lo si possiede già e si vuole continuare ad usarlo, si devono avere delle emissioni che rientrino almeno nelle tre stelle.

Come si verifica la classe emissiva. In prima battuta bisogna guardare il certificato, se non lo si trova si può chiedere o verificare sul sito internet del costruttore. Nel caso si possieda un generatore di calore che non è più in produzione e di cui non c’è certificazione bisogna verificare sulle caratteristiche tecniche i parametri relativi al Co e rendimento termico e confrontarli con la tabella 1 del decreto 106, che si allega al presente comunicato.

Generatori di calore a biomasse legnose, cosa sono. I generatori di calore a biomasse possono essere caminetti aperti, camini chiusi – inserti a legna, stufe a legna, cucine a legna, stufe ad accumulo, stufe, inserti e cucine a pellet – termostufe, e caldaie con alimentazione a pellet o a cippato.