Il Dehoniano Orante Antonio Cospito ricorda Don Sergio Boarino rettore del Santuario di Bra morto a luglio

Bra. E’ mancato giovedì 19 luglio 2018, don Sergio Boarino, rettore del santuario della Madonna dei Fiori, già Abate della chiesa di Sant’Andrea a Savigliano per una dozzina d’anni.

Era malato da tempo: aveva 76 anni e dal 2012 era alla guida del santuario braidese. Due anni fa, più il 26 giugno 2016, aveva festeggiato i cinquant’anni di ordinazione sacerdotale. Classe 1942, don Boarino era stato ordinato sacerdote a Torino nel 1966. Dopo l’ordinazione era stato mandato in seminario dove ha trascorso 26 anni di sacerdozio. Per 14 anni è stato animatore e nei restanti 12 ha ricoperto l’incarico di rettore del Seminario Maggiore di Torino. Successivamente era stato assegnato per 5 anni alla chiesa di S. Edoardo a Nichelino e poi 12 anni a Savigliano, al posto di don Mario Salvagno, nella parrocchia di Sant’Andrea, 3 anni a Torino Lingotto, prima di tornare a Bra, al Santuario della Madonna dei Fiori, al posto di don Michele Germanetto.

Ad Antonio Cospito (già famoso in tutto il mondo per aver scritto la prima canzone per Papa Francesco) è proprio Don Sergio Boarino ad ufficializzare la sua “Consacrazione Secolare” come Dehoniano Orante. Don Sergio Boarino è per lui un papà, amico, fratello, e direttore spirituale.

Lui afferma: “Era per me un esempio mirabile di fede, carità e generosità. In tutti gli interventi chirurgici che ho dovuto subire, é stato l’unico sacerdote di Bra che mi ha dato conforto, sostenuto con la preghiera, mi ha portato la comunione in ospedale e a casa”.

Commosso nel ricordare don Sergio dice: “La forte devozione alla Madonna dei Fiori, è anche merito della sua costante guida spirituale”.

Antonio cosa ti rimarrà di Don Sergio?

Aver musicato la storica preghiera della “Madonna dei Fiori” del Cardinale Gaetano Alimonda, ed aver realizzato il libro sul “Santuario di Bra” uscito il 1° Luglio 2016 su tutti i book store.

Cosa ti manca?

La sua guida spirituale, il suo abbraccio, il suo conforto, il suo sorriso…..il suo “Bravo Antonio”.

Un rimpianto?

Non essere riuscito ad andare alla camera ardente, e al suo funerale. Troppo doloroso per me.