Lettera aperta di Ciaburro a Valmaggia su bruciatura foglie in montagna

21 dicembre 2018 | 11:25
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Lettera aperta di Ciaburro a Valmaggia su bruciatura foglie in montagna

“Quando le montagne saranno abbandonate, in nome di un falso ambientalismo, i primi a patirne i danni saranno coloro i quali vivono le pianure”

Cuneo. Scrive l’onorevole Monica Ciaburro. 

“Gentile Assessore, in questi giorni, in svariate parti di quelle che io chiamo Alte Terre, sta salendo a gran voce la richiesta di rimodulare l’art. 10 della legge regionale 15 del 4 ottobre 2018 . Le chiedo, gentile assessore, se tale articolo sia stato ben valutato. Come è mai possibile che tutto il territorio regionale ricada sotto lo stesso tipo di vincolo contrario alla bruciatura delle foglie. Solo per parlare di castagneti è assolutamente impossibile paragonare un periodo di raccolta tra un luogo di mezza pianura e un territorio montano. In montagna la maturazione è molto più tardiva e la raccolta di conseguenza. Pertanto ogni agricoltore che dovesse bruciare le foglie e i ricci derivanti dalla raccolta sarebbe in multa.

Ebbene, gentile Assessore Valmaggia, perché non si apre un tavolo di modifica di una norma che mette a rischio un comparto importante del Piemonte? Tutte le associazioni di categoria sono pronte a ragionare e trovare una soluzione. Gli incendi sono una grande calamità ma sotto i boschi sfogliati e puliti è molto più difficile che inizi un rogo. Cerchiamo di aiutare chi sceglie di vivere e lavorare nelle Alte Terre invece di cercare ogni giorno un vincolo in più per far andar via la gente dalle montagne, quando invece ci sarebbe bisogno di attenzioni e misure per aiutare chi con determinazione ed attaccamento prova a sopravvivere su queste Terre. Quando esse saranno abbandonate, in nome di un falso ambientalismo, i primi a patirne i danni saranno coloro i quali vivono le pianure”.