Mantini su morte di Elena Ceste: “Auspico anche a Fossano si possa lavorare per modello di solidarietà come quello astigiano”

7 febbraio 2019 | 09:29
Share0
Mantini su morte di Elena Ceste: “Auspico anche a Fossano si possa lavorare per modello di solidarietà come quello astigiano”

La donazione di 30.000 euro, frutto della raccolta fondi realizzata dall’associazione Amis d’la Pera, consente alla “nuova famiglia” di questi ragazzi, orfani di Elena di affrontare il non semplice futuro prossimo che l’attende

Fossano. Scrive Anna Mantini, consigliere in Comune e nella consulta femminile regionale.

“Desidero con questa riflessione esprimere il plauso e l’elogio – mio personale e di chi condivide con me azioni contro la violenza domestica e il femminicidio – per la bellissima iniziativa che arriva dalla provincia di Asti con il gesto di concreta solidarietà a favore dei figli della compianta Elena Ceste e dei nonni che hanno scelto di prendersi cura di loro.

La donazione di un assegno da 30.000 euro, frutto della raccolta fondi appositamente promossa e realizzata dall’associazione Amis d’la Pera, consente infatti alla “nuova famiglia” di questi ragazzi, orfani di Elena (per il cui femminicidio l’ex marito è stato condannato in via definitiva), di affrontare il non semplice futuro prossimo che l’attende.

Un simile risultato dimostra che, quando c’è una volontà vera, gli obiettivi vengono raggiunti prima che intervenga una legge a stabilirlo. Dal livello locale può partire uno sprone molto importante affinché simili positive notizie possano diventare la regola e non soltanto una molto meritevole eccezione: chiaramente le normative di Stato e Regione possono aiutare a istituzionalizzare queste buone prassi, con strumenti di agevolazione fiscale o finanziaria in grado di incoraggiare anche le donazioni private; così come i Comuni possono orientare le scelte dei contribuenti in tema di destinazione mirata del 5 per mille all’indirizzo di associazioni solidali con simili finalità.

Non siamo all’anno zero, ma molti passi possono e devono essere compiuti per far sì che le famiglie affidatarie degli orfani di femminicidio, che spesso sono proprio i nonni, non si sentano sole nella presa in carico di una così grande responsabilità. Il mio auspicio e proposta è che alla stessa maniera a Fossano si possa lavorare con unità di intenti per sperimentare un modello di solidarietà simile a quello astigiano”.