Maria Peano e Maurizio Marello firmano la Carta Europea dei Diritti delle Donne nello Sport
Un significativo documento siglato dalla Presidente della Commissione Regionale Pari Opportunità e dal sindaco di Alba
Alba. In occasione del convegno Donna e sport organizzato dalla Fidapa, la Presidente della Commissione Regionale Pari Opportunità, Maria Peano, ha firmato insieme al sindaco di Alba, Maurizio Marello, la Carta Europea dei Diritti delle Donne nello Sport.
“La Carta – dichiara Maria Peano – è rivolta a tutti coloro che hanno un impatto diretto o indiretto sulla promozione dello sport. L’obiettivo del documento è promuovere e incentivare le pari opportunità fra donne e uomini nello sport”.
Peano che, nel suo intervento, ha ricordato il mancato riconoscimento del professionismo degli sport femminili che determina ancora oggi una grave discriminazione che penalizza fortemente le donne: “Un dilettantismo“imposto” alle nostre atleteche impedisce di usufruire di tutte quelle tutele come la previdenza sociale, l’assistenza sanitaria, il trattamento pensionistico, semplicemente perchè non vengono considerate delle lavoratrici. In Italia le donne, insieme anche agli uomini di alcune discipline, nonostante i prestigiosi successi internazionali, nonostante le medaglie olimpiche e vinte ai Mondiali, saranno sempre e soltanto dei dilettanti. E’ importante che si metta fine al più presto a questa stortura legislativa e a questa intollerante forma di discriminazione che mortifica gli sforzi, l’impegno e il duro lavoro che sta dietro ad ogni successo delle nostre atlete”.
«Firmiamo volentieri anche questa carta – ha dichiarato il sindaco di Alba Maurizio Marello – anche perché, la nostra città nel corso del mio primo mandato ha approfondito molto i temi dei diritti e dell’etica. Allora, l’assessore allo Sport era Olindo Cervella e siamo stati tra i primi a firmare la “Carta Etica dello Sport”. Dare un ordine etico anche ai settori giovanili, è stato fondamentale. Questo ha portato ad Alba nel 2013 il riconoscimento di “Città Europea dello Sport”. Per questo, oggi, soffermarci sulla possibilità per le ragazze di avere pari dignità alle pratiche sportive, non soltanto ci impegna ma ci fa piacere. Inoltre, facciamo un’azione positiva coerente con il secondo comma dell’articolo 3 della Costituzione Italiana che ci chiama ad essere persone concrete impegnate quotidianamente affinché questa uguaglianza ci sia».