“Una Cuneo-Pinerolo che sarà una grande vetrina per il Cuneese”

6 aprile 2019 | 10:29
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Così Paolo Bongioanni (direttore ATL Cuneese) ha presentato la tappa del Giro d’Italia del prossimo 23 maggio

Cuneo. Un auditorium Varco gremito in ogni ordine di posto ha fatto da teatro alla presentazione della tappa Cuneo-Pinerolo del Giro d’Italia 2019. A condurre la serata Mauro Bernardi (presidente) e Paolo Bongioanni (direttore) dell’ATL del Cuneese, il quale, nel presentare l’evento del prossimo 23 maggio, ha spiegato come “per molte ragioni, il percorso non sarà quello di 70 anni fa in cui trionfò Fausto Coppi, ma sarà una grande vetrina per la provincia di Cuneo”.

Presente un parterre di ospiti di altissimo livello, alcuni dei quali hanno dato vita ad un vivacissimo talk show condotto dal giornalista Beppe Conti. Tra gli altri Mario Cipollini (grande velocista e campione di ciclismo), Mario Scirea (D.S. e gregario di Mario Cipollini), Roberto Conti (gregario di Marco Pantani),  Giuseppe Martinelli (D.S. Astana e D.S. storico di Marco Pantani), Alberto Volpi (D.S. Astana) ed il 95enne Vittorio Seghezzi (unico sopravvissuto tra coloro i quali pedalarono alla Cuneo-Pinerolo del 1949).

Presenti anche moltissime autorità politico-istituzionali tra i quali Cristina Clerico (assessore allo sport del Comune di Cuneo), Flavio Manavella (vice-presidente della Provincia di Cuneo, Ferruccio Dardanello (presidente della Camera di Commercio di Cuneo), i deputati Chiara Gribaudo, Monica Ciaburro e Flavio Gastaldi, il senatore Marco Perosino. Presente anche il sindaco di Pinerolo, Luca Salvai.

“Il Giro d’Italia – ha proseguito Bongioanni – che tornerà a Cuneo con la partenza in piazza Galimberti il prossimo 23 maggio, è la festa più bella e popolare d’Italia perchè è la festa di tutti. C’è una fetta grossa di quell’Italia buona, che vive intorno allo sport, che non è diviso, e che vive all’insegna della festa, dello sport e delle imprese di ieri e di oggi che ci fanno sognare. Cuneo-Pinerolo è la storia, il percorso è diverso da quello della tappa del 1949 anche perchè non si poteva andare in Francia, ma abbiamo voluto far conoscere il più possibile paesi, città e salite della provincia di Cuneo”.

“Da anni puntiamo sul Giro d’Italia – aggiunge il presidente Bernardi – e sul ciclismo quale veicolo promozionale per il nostro territorio, dunque il ritorno di questa gara epica è un grandissimo traguardo. Speriamo sia una tappa che possa far parlare bene del nostro territorio e far crescere il turismo nel territorio cuneese”.

Interpellato sulla sua recente conferma alla guida dell’ATL del Cuneese, Bernardi non nasconde la propria emozione: “Sono estremamente soddisfatto e voglio ringraziare a tale proposito tutti i soci dell’ATL Cuneese per questa riconferma di cui sono estremamente soddisfatto. Questo significa che il lavoro tutto sommato paga: noi abbiamo cercato di dare il massimo per questa azienda e per questo territorio”.

“Per noi è la tappa con la T maiuscola – ha commenato Cristina Clerico, assessore allo sport del Comune di Cuneo – quella che è stata insignita della miglior tappa di tutti i tempi della storia del ciclismo dai giornalisti che sono stati interpellati. Per noi rappresenta storia, patrimonio non solo sportivo, ma anche culturale, e rappresenta soprattutto un momento di grandissima visibilità per la nostra città e per il territorio che, insieme a noi, partecipa a questa bellissima avventura”.

Così, Claudia Martin, consigliera generale della Fondazione CRC che ha contribuito affinchè il Giro d’Italia tornasse a Cuneo: “La Fondazione è vicina al territorio e non poteva non esserci in questa bellissima occasione per la città di Cuneo. Una corsa ciclistica bellissima e storica e dunque non potevamo davvero mancare”.

“Una grande opportunità per il territorio, una tappa che attraversa la provincia sulla fascia pedemontana, dunque una grande occasione per farci conoscer in tutta Italia” è l’opinione di Flavio Manavella, vice-presidente della Provincia di Cuneo.

Il grande campione del passato, il velocista Mario Cipollini ha invece evidenziato come quelli che lui definisce “Coppi e il suo clan” abbiano creato negli italiani una cultura del ciclismo di cui hanno goduto e continuano a godere le generazioni successive.

Infine, il 95enne Vittorio Seghezzi, unico superstite della storica Cuneo-Pinerolo del 1949 che, oltre a raccontare i momenti in cui Fausto Coppi “decise di partire” in quella tappa diventata epica, ha anche spiegato i tre segreti per mantenersi in forma ed arrivare, almeno, alla sua età: non fumare, mangiare poco e fare l’amore solamente con la moglie.