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A Cuneo oggi abbiamo  individuato una sacca di illegalità molto grave

26 novembre 2019 | 17:03
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A Cuneo oggi abbiamo  individuato una sacca di illegalità molto grave
A Cuneo oggi abbiamo  individuato una sacca di illegalità molto grave
A Cuneo oggi abbiamo  individuato una sacca di illegalità molto grave
A Cuneo oggi abbiamo  individuato una sacca di illegalità molto grave
A Cuneo oggi abbiamo  individuato una sacca di illegalità molto grave
A Cuneo oggi abbiamo  individuato una sacca di illegalità molto grave

Lo ha detto il Colonnello Luca Albertario nel presentare i risultati dell’inchiesta “Nemesi” che ha portato allo smantellamento di un’associazione a delinquere internazionale dedita alle frodi fiscali. L’inchiesta, nata a Cuneo, vede coinvolti anche cinque cuneesi tre dei quali ai domiciliari e due a piede libero

“Le grandi evasioni per milioni di euro si fanno attraverso una serie di misure organizzative. Qui abbiamo degli imprenditori, dei prestanome, dei commercialisti, delle persone che si sono prestate per falsificare i bilanci e altre che si sono prestate a falsificare la contabilità. Siamo di fronte a un panorama di 22 indagati che hanno agito insieme, in maniera coordinata e nel corso degli anni, attenzione, perché qui è qualcosa che è iniziato nel2008/2009, stiamo parlando di quasi 10 anni di pianificazione organizzata, concordata, della grande evasione. Il ruolo dei commercialisti è fondamentale, perché nelle grandi evasioni è difficile che manchi la figura del consulente, senza gettare la croce su nessuno, machi evade è uguale di fronte alla legge sia che si tratti di piccolo commerciante, o che sia un imprenditore o un commercialista. In questo caso, quando si parla di meccanismi sofisticati di evasione, il ruolo dei commercialisti è fondamentale, senza quella gamba lì l’evasione non la si può fare.A Cuneo oggi abbiamoindividuato una sacca di illegalità molto grave”.

Questo quanto dichiarato dal colonnello Luca Albertario, comandante provinciale della Guardia di Finanza di Cuneo, nell’introdurre la conferenza stampa relativa all’operazione “Nemesi” nel corso della quale è stata smantellata un’associazione a delinquere internazionale dedita alla commissione di complesse frodi fiscali attraverso l’emissione di fatture false e l’utilizzo di crediti tributari inesistenti. Al momento sono state emesse9 misure cautelari nei confronti di persone responsabili di frode fiscale, tra cui 5 cuneesi.

Dei ventidue indagati sono in carcere Riccardo Bontempo, torinese di 52 anni residente nel Principato di Monaco, definito il promotore della frode, Nicola Fanelli, fiduciario del promotore, quarantaseienne residente in Svizzera eCarmelo Accolla noto commercialista di catanese. Mentre per quanto riguarda il versante cuneese, agli arresti domiciliari sono finiti Massimo Picco, cuneese di 45 anniPaolo Cordero, fossanese di 42 anni e Livio Lingua, classe 1965, di Cuneo. A piede libero altri due cuneesi B.A. di Cuneo, G.P. di Savigliano.

L’indagine è stata svolta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Cuneo, l’ex Tributaria, e ha comportato due anni di investigazioni che sono state coordinate dalla dottoressa Carla Longo della Procura di Cuneo e successivamente dalla Procura di Torino, con il dottor Valerio Longi, poiché alcuni reati indagati erano stati commessi nel torinese e in questa fase dell’inchiesta la Guardia di Finanza di Cuneo si è avvalsa della collaborazione dei colleghi di Torino.

I ventidue indagati avevano organizzato un meccanismo fraudolento per evadere il fisco attraverso la formazione di crediti Iva falsi che venivano successivamente utilizzati in compensazione da parte di soggetti compiacentiin sede di dichiarazione dei redditi. Come ha spiegato il Tenente ColonnelloMichele Pagnotta Comandante Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Cuneo: “Quando io ho un credito Iva lo espongo in dichiarazione dei redditi e chiedo all’Agenzia delle Entrate il rimborso dell’Iva che mi spetta. In questi casidall’Agenzia delle Entrate parte automaticamente il controllo sull’azienda che chiede il rimborso. Loro mettevano in dichiarazione il finto credito Iva ma non ne chiedevano il rimborso che rimaneva lì, in un “cassettino”. Il secondo anno si verificava lo stesso meccanismo. L’Agenzia delle Entrate non ne sapeva niente, perché non veniva chiesto il rimborso, per cui nel “cassettino” continuava ad aumentare il credito Iva e quando era abbastanza grande veniva simulato un acquisto, una fusione d’azienda, un’operazione straordinaria attraverso la quale chi andava a comprare quell’azienda si prendeva anche il suo “cassettino”con il credito che continuava a non essere richiesto perché, guarda caso, quel credito era più basso del debito Iva reale. Per semplificare: ho un debito Iva di 10 milioni nei confronti dello Stato? Mi comproun ramo d’azienda falso che ha in pancia un credito Ivadi 6 milioni, alla fine io non pago l’Iva per 6 milioni ma solosu 4 dei 10 milioni che dovevo. Ecco l’escamotage, non chiedere il rimborso iva, per anni”.

Sul periodo di dieci anni su cui gli uomini delle Fiamme Gialle di Cuneo hanno indagato è stata accertata un’evasione complessiva dell’Iva per circa 16 milioni di euro, con la conseguente disposizione di un provvedimento di sequestro preventivo per equivalente di oltre 21 milioni di euro, tra conti correnti e beni di lusso.

Nata due anni fa sullo sviluppo di notizie apprese da banche dati e da segnalazione di operazioni sospette condotte da alcune società, l’operazione ha svelato il coinvolgimento di 22 società con sedi in tutto il territorio nazionale e ha comportato il sequestro di 16 immobili e 26 terreni così come è stata sequestrata valuta per 50mila euro, gioielli, preziosi, 35 Rolex oltre a 8 auto, tra cui una Bentley e una Jaguar, e 4 moto. Sono state inoltre eseguite 11 verifiche fiscali e c’è stata la tassazione dei proventi illeciti.

Il Colonnello Albertario ha concluso segnalando la curiosità del fatto che diversi prestanome erano persone non abbienti e in un caso era addirittura deceduto da tempo. Il Colonnello ha tenuto a esprimere la soddisfazione per l’esito di una delle operazioni di servizio nell’ambito dell’evasione fiscale più importanti per la Guardia di Finanza di Cuneo, anche se ha voluto sottolineare che le Fiamme Gialle sono impegnate nel colpire la grande come la piccola evasione, perché sono considerate allo stesso modo importanti.