Cuneo, niente botti a Capodanno

24 dicembre 2019 | 15:21
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Cuneo, niente botti a Capodanno

Ordinanza emessa dal Comune su decisione del sindaco Borgna con divieto a partire dalle ore 14 del 30 dicembre. Botti tradizionali ma pericolosi in molti casi e sicuramente fastidiosi per anziani, ammalati e animali

Cuneo. Natale è alle porte e si avvicina anche Capodanno, con il suo corredo di festeggiamenti spesso conditi dai tradizionali botti, molto spesso pericolosi e non sempre però graditi da tutti, specie dagli anziani, dagli ammalati e dagli animali. In quest’ottica è da intendersi il divieto di utilizzo di “fuochi d’artificio, petardi, mortaretti e artifici esplodenti in genere” dalle ore 14 del 30 dicembre alle 23,59 del 1° gennaio nell’area di Cuneo Altipiano, e a una distanza non inferiore a 500 metri in linea d’aria da qualunque edificio nelle frazioni. La decisione è stata presa dal sindaco, Federico Borgna, con un’ordinanza emessa nella giornata di lunedì 23 dicembre, in cui dispone il divieto temporaneo di utilizzo di petardi, botti e artifici pirotecnici in aree del territorio comunale.

Nell’ordinanza si legge che: “Esiste un oggettivo pericolo anche per i petardi, dei quali è ammessa la vendita al pubblico, che sono comunque in grado di provocare danni fisici anche di rilevante entità sia chi li maneggia, sia a chi venisse fortuitamente colpito. Serie conseguenze negative si possono determinare anche a carico degli animali domestici, nonché della fauna selvatica, in quanto il fragore dei botti, oltre a ingenerare un’evidente reazione di spavento, li porta a perdere l’orientamento, esponendoli anche al rischio di smarrimento e/o investimento quando tali botti non esplodono proprio a ridosso di animali vaganti o di proprietà causandone spesso il ferimento o la morte”. “Possono determinarsi anche ingenti danni economici alle cose”.

L’ordinanza rileva anche la “necessità di limitare comunque il più possibile rumori molesti nell’ambito urbano in tutte le vie e le piazze ove si trovino persone”.

L’inosservanza del divieto è punita con una sanzione amministrativa da 25 a 500 euro, fatta salva, ove il fatto assuma rilievo penale, la denuncia all’autorità giudiziaria, oltre al sequestro del materiale pirotecnico.

A questo proposito bisogna però sottolineare la difficoltà a controllare un territorio così vasto come quello sottoposto all’ordinanza di divieto, vista soprattutto la carenza di organico lamentata dalla Polizia Municipale. In ogni caso, forse sarebbe stato molto meglio proibirne direttamente la vendita, con buona pace dei produttori e dei venditori dei botti.