Effetto Coronavirus |
Provincia di Cuneo
/
Società
/

Confcommercio della provincia di Cuneo: “Chiediamo un tavolo di confronto per superare un’emergenza che in realtà in Granda non c’é, si ritorni al più presto alla normalità”.

2 marzo 2020 | 09:50
Share0
Confcommercio della provincia di Cuneo: “Chiediamo un tavolo di confronto per superare un’emergenza che in realtà in Granda non c’é, si ritorni al più presto alla normalità”.
Confcommercio della provincia di Cuneo: “Chiediamo un tavolo di confronto per superare un’emergenza che in realtà in Granda non c’é, si ritorni al più presto alla normalità”.
Confcommercio della provincia di Cuneo: “Chiediamo un tavolo di confronto per superare un’emergenza che in realtà in Granda non c’é, si ritorni al più presto alla normalità”.

Il presidente Chiapella: “Ringrazio tutti gli operatori per il loro impegno anche in questa situazione paradossale e soprattutto per non aver approfittato dell’incertezza per aumentare i prezzi”

“Questa è stata una settimana durissima per le nostre imprese. I numeri emersi sono drammatici: è un vero bollettino di guerra che giustifica uno stato di crisi reale e pesante che indica da un lato la fragilità del commercio, già duramente segnato e dall’altro l’arresto di un settore come il turismo che traina tutta l’economia della Granda”.

Con queste parole il presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia della provincia di Cuneo, Luca Chiapella, ha aperto il Consiglio straordinario indetto per far fronte ai problemi emersi dopo la disposizione della Regione Piemonte, di concerto con il Ministero della Sanità, in merito al contrasto del Covid19.

“Arrivano segnali politici per le politiche di sostegno – ha ribadito il presidente Chiapella – ma è necessario tenere alta l’attenzione sulle nostre piccole aziende. Abbiamo il dovere di lanciare un messaggio positivo, perché in un batter d’occhio il lavoro di anni è andato in fumo”.

“Settimane bianche annullate, ristoranti vuoti, prenotazioni disdette: questo è il risultato – ha proseguito il presidente Confcommercio Imprese per l’Italia -. Dobbiamo correre urgentemente ai ripari e lo faremo già stilando un documento che invieremo alle istituzioni per rappresentare le nostre istanze di sostegno al nostro sistema economico che in questo momento è a zero e lo sarà anche nei prossimi mesi; dobbiamo esigere una attenzione mirata, per poter ripartire”.

“In questi anni – ha proseguito Chiapella – il nostro turismo ha investito molto, potrebbero volerci anni per ricostruire la fiducia dei numerosi visitatori italiani e stranieri”.

Mauro Bernardi –presidente Atl Cuneo: “Stiamo vivendo una situazione davvero paradossale: siamo chiamati a gestire una emergenza in un territorio dove l’emergenza non c’è. In questo ultimo mese abbiamo dato ai nostri turisti una stagione invernale indimenticabile ma in un attimo tutto è andato distrutto. Perché è chiaro che è soprattutto il settore turistico che ha numeri da incubo. Nei nostri comprensori sono venuti a mancare in questo periodo di settimane bianche, oltre 5 mila ragazzi ed il settore turistico ha perso fino all’80 per cento. Proprio questa mattina in Atl sono stati disdetti due appuntamenti con tour operator francesi perché il governo impedisce di svolgere incontri in Italia. Con questa mala gestione abbiamo distrutto il lavoro attento e paziente svolto in un decennio. È necessario trovare fondi e lavorare facendo squadra. Non dimentichiamo poi che ci sono Paesi ai quali conviene che l’Italia stia vivendo questo momento così drammatico”.

Luigi Barbero – presidente Atl Langhe Monferrato Roero: “La Regione davanti ad un fatto sanitario così grande non poteva non intervenire, perché ha una responsabilità grandissima. È necessario attuare un piano di recupero adeguato e noi dobbiamo chiedere che il Governo non guardi solo i grandi gruppi imprenditoriali, perché le piccole e medie imprese rappresentano un numero maggiore, sono predominanti nel settore imprenditoriale, per cui bisogna stare attenti a che i provvedimenti governativi tengano conto di questa situazione. La risposta deve essere immediata ed urgente in termini di contributi e concessione. Inoltre già oggi dobbiamo pensare a un piano di rilancio per tutti. Bisogna pianificare una azione di forte, canalizzando anche risorse che ora sono impegnate in altri settori. Investire da subito senza perder tempo perché il rischio è grave. È urgente, urgentissimo istituire un tavolo istituzionale con organizzazioni di categorie, Atl, Fondazioni e Confidi per monitorare la situazione e un’area dedicata che sia al fianco delle imprese. Purtroppo prepariamoci ad affrontare situazioni drammatiche, con imprese che sfioreranno il fallimento. Bisognerà accompagnare le azienda in questo lungo e tortuoso cammino. Una unità di crisi che agevoli e guidi verso la ripresa”.

Beppe Carlevaris – presidenteConitours: “La crisi non si fermerà a marzo, ma andrà avanti almeno fino a questa estate. Per il comparto montagna registriamo il 90 % di disdette con zero prenotazioni e con un forte rischio occupazionale. Bisogna avviare una campagna che rassicuri il comparto, soprattutto quello della neve. Stiamo regalando tutti i nostri sforzi fatti in questi ultimi dieci anni, ad altri Paesi: l’effetto si spinge già ora fino a novembre”.

“Voglio anche ricordare e sottolineare – ha ribadito il presidente Chiapella – come i negozi di vicinato della Granda non abbiano assolutamente aumentato i prezzi, diversamente da altri, vedasi in particolare le piattaforme di e-commerce”.

La provincia di Cuneo ha un trend negativo in linea con quello del Piemonte, dove il turismo d’affari ha avuto un calo del 85%, mentre le strutture ricettive segnano un -70%.

Fortemente danneggiati anche i bar con un -40%, i ristoranti segnano un -50%. Il Coronavirus si è abbattuto in modo pesante anche sul commercio ambulante, dove il settore non alimentare ha subìto una flessione del 40%, mentre quello alimentare si attesta su un -30%. In crescita soltanto le farmacie, con un incremento del 15% in provincia Granda e del 30% in Piemonte, dove gli articoli più gettonati sono stati quelli inerenti l’igiene personale e della casa, con un +20% nel cuneese e un 40% a livello piemontese. In crescita anche il commercio alimentare incrementato del 10% in provincia di Cuneo a causa dell’immotivata rincorsa all’accaparramento.

Dettagliato l’esame per quanto concerne il settore alberghiero: la situazione nella provincia di Cuneo conferma un trend di cancellazione pari al 60% su base 24/febbraio-2/marzo.

Da questo si evince una perdita di fatturato quantificabile nell’ordine di milioni di euro. Nel segmento food & beverage si rileva un calo del 50% mentre un hotel di medie dimensioni (3 o 4 stelle con 50 camere) perde circa 2.500/3.500 Euro al giorno per cancellazioni e/o mancate prenotazioni rispetto al pari periodo dello scorso anno. Si aggiungono le cancellazioni e le mancate prenotazioni per i periodi successivi, a prescindere da eventuali ordinanze di proroga o cessazione delle limitazioni.