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Cuneo, ha confessato l’assassino dell’Auchan

23 maggio 2020 | 09:54
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Due ore di interrogatorio davanti al magistrato e la conferma che è stato Francesco Borgheresi, il militare 42enne, a uccidere Mihaela Apostolides nel parcheggio dell’Auchan a Cuneo

Dopo essere stato operato alla mano sinistra al Santa Croce, per l’estrazione del proiettile che l’aveva ferito, Francesco Borgheresi, militare fiorentino di 42 anni, è stato portato in Procura dove, davanti al sostituto Alberto Braghin, ha confermato di essere stato lui a uccidere la romena 44enne Mihaela Apostolides, alla quale nel pomeriggio aveva sparato diversi colpi di pistola nel parcheggio dell’Auchan, a Cuneo. L’uomo, che anche durante l’interrogatorio durato due ore è apparso ancora molto confuso, ha detto che non sopportava di stare lontano dalla donna e la vita che faceva e così, per gelosia, l’ha uccisa.

Borgheresi da due anni era tornato a prestare servizio nella sua città natale, Firenze, presso l’Istituto geografico militare, dopo essere stato precedentemente a Pinerolo. Ed è a Firenze che pochi giorni fa ha acquistato l’arma del delitto, una 7.65 di fabbricazione spagnola, che si è aggiunta alle altre armi che deteneva regolarmente.

Mihaela Apostolides viveva in Italia da almeno sette anni. Dopo aver trascorso un periodo a Saluzzo si stava per trasferire a Cuneo. Chi la conosceva, e nella Granda aveva molti amici e parenti, la descrive come una grande lavoratrice, ha fatto la badante, ha lavorato in un bar e poi la cameriera nei ristoranti e in night club di Cuneo. Probabilmente è proprio in un locale notturno che avrebbe conosciuto il suo assassino che, divorziato, ne era un abituale frequentatore.

Probabile che a far scattare nell’uomo la scintilla della follia, che l’ha poi portato a trasformarsi in un assassino, abbia concorso la lunga lontananza dalla donna dovuta al divieto di circolazione causato dall’emergenza coronavirus, che avrà avuto un ruolo importante nell’alimentare i fantasmi della gelosia che stavano corrodendo la mente del Borgheresi.

Proseguono, comunque, le indagini della Mobile per chiarire gli aspetti della vicenda ancora da valutare, come quello della ferita alla mano riportata dall’uomo, che potrebbe essere dovuta a un tentativo di suicidio dal quale avrebbe desistito all’ultimo momento. E da approfondire è il rapporto tra i due, vista anche la loro lontananza rispetto a quando si sono conosciuti.