Petizione lanciata dalla Caritas di Saluzzo a sostegno dei braccianti agricoli

30 giugno 2020 | 17:15
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Petizione lanciata dalla Caritas di Saluzzo a sostegno dei braccianti agricoli

Firmato un protocollo tra sindaci della provincia di Cuneo e Regione per la gestione del problema dei braccianti agricoli e, nel contempo, la Caritas di Saluzzo lancia una petizione a loro favore

Mentre i sindaci della provincia di Cuneo ieri hanno firmato in Prefettura un accordo con la Regione, riconoscendo che il problema è sovracomunale, per la gestione dei migranti africani impegnati nella raccolta della frutta in questa stagione segnata dall’emergenza coronavirus, la Caritas di Saluzzo lancia una raccolta di firme proprio per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema dei braccianti agricoli.

Ecco il testo della petizione:

Da settimane oltre 170 braccianti africani arrivati a Saluzzo per la raccolta stagionale della frutta dormono accampati in condizioni indegne nei parchi e sotto i porticati dei palazzi del centro perché senza dimora.

Alcuni, pur contrattualizzati, non sono stati accolti nelle aziende in cui lavorano e che non hanno l’obbligo di farlo perché assunti al di fuori della normativa del “Decreto Flussi”.

Una situazione drammatica perché quest’anno tutte le accoglienze pubbliche ad oggi sono chiuse a causa del COVID-19.

Chiediamo alla Prefettura di Cuneo e alla Regione Piemonte di :

  • aprire strutture sul modello dell’ “Accoglienza Diffusa”in ogni Comune del distretto frutticolo (con un numero ridotto di accolti, in condizioni igienico sanitarie dignitose e rispettose delle norme anti COVID-19) e allestire una struttura per i non contrattualizzati, entrambe le soluzioni gestite da Protezione Civile o Croce Rossa;
  • presentare al Governo l’urgenza di una normativaper una soluzione strutturale ai problemi di gestione dei flussi interni di braccianti stagionali che accomunano il Saluzzese ad altri bacini ortofrutticoli

Chiediamo al Governo di :

  • definire una gestione di questi flussi che incroci domanda e offerta di lavoro da Nord a Sud, tramite la conoscenza dei dati sul reale fabbisogno delle aziende;
  • individuare un’unica piattaforma per il collocamento, nazionale pubblica e obbligatoria;
  • individuareun sistema di “Accoglienza Diffusa” strutturale, con competenze, obblighi e costi chiari, per superare il dramma degli insediamenti informali;
  • introdurre una normativa che garantisca un’equa distribuzione del valore aggiunto nella filiera agricola, riconoscendo ai braccianti il diritto ad un salario e ad una contribuzione che rispettino
    le norme contrattuali e assicurando agli agricoltori un compenso adeguato per i loro prodotti;
  • individuare modalità di regolarizzazione dei braccianti stranieriche non siano solo funzionali al periodo di raccolta, ma che tengano conto della loro dignità di persone.

(Foto per gentile concessione Pietro Battisti)