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Continua la lotta della donna cuneese per riavere i suoi 4 figli

23 luglio 2020 | 17:59
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Continua la lotta della donna cuneese per riavere i suoi 4 figli
Continua la lotta della donna cuneese per riavere i suoi 4 figli
Continua la lotta della donna cuneese per riavere i suoi 4 figli

“Ce la farò e riuscirò a portarvi a casa” ha detto al termine della conferenza stampa organizzata ieri, mercoledì 22 luglio, a Roma

Si è tenuta ieri nella sala stampa della Camera dei Deputati la conferenza organizzata dall’onorevole Giannone dal titolo: “Le ombre del sistema affidi. Il caso di quattro fratelli di Cuneo collocati in casa famiglia. Quando la legge diventa un mezzo per punire i minori e non per tutelarli”.

E’ emersa tutta la disperazione della mamma che chiede di aver notizie dei suoi figli che non sente dal 10 luglio. Si commuove, piange, fatica a parlare ma è determinata nel suo appello: “La mamma non mollerà, ce la farò e riuscirò a portarvi a casa”.

Come determinato è il legale della donna, Domenico Morace del Foro di Bologna, che ripercorre le varie tappe affrontate fin’ora. Chiede a gran voce al Presidente del Tribunale dei minori del Piemonte e Val d’Aosta se il pregiudizio che ha pesato sulle decisioni dei giudici sia per caso legato a Don Domenico Ricca, cappellano del carcere minorile di Torino e zio del padre dei quattro fratelli di Cuneo, il sospetto pedofilo, visto che il prelato da sempre vantava di avere buoni rapporti con il Tribunale dei minorenni e di essere stimato negli uffici giudiziari.

In 30 anni di carriera non ho mai ha visto niente di tutto questo, esiste un condizionamento ambientale degli uffici giudiziari di Cuneo e Torino che – ha dichiarato l’avvocato Morace – come operatore di giustizia mi lascia amareggiato”. Racconta anche delle perizie, della CTU, e sottolinea gli ultimi episodi fino all’allontanamento: “Nessun giudice ascolterà mai questi minori che saranno così portati a vivere dai nonni paterni, i genitori del sospetto pedofilo, dove subiranno pressioni – anche fonoregistrate – al fine di ritrattare le loro dichiarazioni, pena la minaccia esplicitata dalla nonna “di essere portati in casa famiglia”, cosa che puntualmente è avvenuta”.

Interviene anche la deputata Veronica Giannone contattata dal figlio maggiore mesi fa rinnovato il suo impegno nel fare chiarezza su questi casi legati ai minori.

Rientrata a Cuneo alla madre viene comunicato che anche i due figli maggiori, in un primo momento nella stessa comunità sono stati divisi, inoltre Le viene richiesta da parte dei servizi sociali collaborazione per la buona riuscita dell’inserimento dei figli in comunità motivando anche il divieto di poterli sentire perchè viene definita “emotiva, sopra le righe e non costruttivo per loro vederli”. Senza tener in considerazione che forse questo stato è dovuto al fatto di non poter aver un contatto con loro.

In tante mamme oltre personaggi famosi, quale la cantautrice Fiorella Mannoia, il senatore Malan, l’assessore Caucino, garante per l’infanzia Ilenia Serra, Enrica Di Ielsi l’assessore alle pari opportunità di Boves si sono resi disponibili per lottare al fianco di questa mamma.