Giovani di famiglie bene di Cuneo di notte si trasformano in teppisti
Tre gruppi distinti di ragazzi che di notte si trasformano in teppisti. Sono ragazzi e ragazze, spesso di buona famiglia, che agiscono dopo la mezzanotte nel centro storico e in corso Nizza. La questura ha già identificato due gruppi e sta chiudendo il cerchio sul terzo
L’episodio in sé potrebbe persino sembrare banale, trattandosi di un furto di biciclette da un condominio di Viale Angeli. In realtà si è trattato dell’epilogo di una vicenda iniziata poco prima, che ha visto come protagonisti un gruppo di ragazzi, 6 o 7, tutti cuneesi, italiani e tutti nati tra il 2000 e il 2003, tra cui alcune ragazze. Lo scorso 16 luglio questo gruppo è stato fermato intorno alle 1 e 15 per essere identificato dalla polizia, dopo che un cittadino aveva segnalato che dei ragazzi stavano facendo baccano nel centro storico urlando che avrebbero sfasciato ogni cosa e dato fuoco a tutto. Poco dopo è arrivata una seconda segnalazione, questa volta da un residente sul Viale degli Angeli, che diceva che stavano rubandogli la bicicletta dal cortile. Si trattava degli stessi ragazzi fermati poco prima, due dei quali avevano scavalcato il cancello e forzato i lucchetti di tre biciclette che erano state portate via. Uno dei ragazzi era già scappato con una delle bici ed era in direzione di casa sua, a Borgo San Dalmazzo. Messo sotto dalla polizia il gruppo ha spiattellato i nomi dei responsabili, che sono stati denunciati per furto aggravato. Si tratta di L.G. del 2002, residente a Boves, S.A. del 2000 residente a Torino ma domiciliato a Borgo San Dalmazzo e M.B. del 2003, residente a Cuneo. Uno dei tre è una ragazza.
Ma il brutto della vicenda è il fenomeno che la polizia ha scoperto e cioè la presenza di tre bande distinte di giovani che si dedicano agli schiamazzi notturni, ai danneggiamenti, agli insulti agli anziani o al lancio di petardi, azioni commesse dalla mezzanotte in poi specialmente nel centro storico e in corso Nizza. E non si tratta di extracomunitari ma di figli di famiglie benestanti con genitori avvocati o addirittura amministratori pubblici o, come in un caso, esponenti del comitato contro la movida. E ancor più grave – come ha segnalato il questore Emanuele Ricifari, dopo che il responsabile delle volanti, commissario Luigi Chilla aveva riassunto la vicenda del furto – è il fatto che i genitori, una volta chiamati in questura per ricevere informazioni sul comportamento dei figli, invece di prendersela con i propri pargoli non hanno trovato di meglio da dire che la polizia deve occuparsi di fatti più gravi di questi.
Il questore ha detto che “Sono cose che offendono l’immagine di educazione e civiltà che ha sempre dimostrato Cuneo, che non può essere messa a repentaglio da certi comportamenti”. Il dottor Ricifari ha anche annunciato tolleranza zero verso questi atteggiamenti e si è detto pronto a far valutare dalle assistenti sociali i requisiti per l’esercizio della potestà genitoriale di quelle famiglie che stanno sottovalutando il comportamento dei propri figli. Per dare ancor maggiore peso alle sue parole il questore ha anche segnalato la vicenda verificatasi a Finale Ligure, dove un gruppo di ragazzi cuneesi, due residenti nel centro storico e tre in provincia, tutti minorenni, è entrato in un locale chiuso per l’emergenza covid nel quale si sono lasciati andare ad atti di vandalismo. Non contenti di quanto fatto, hanno anche aggredito verbalmente la moglie del titolare del negozio, sopraggiunta col coniuge.
Anche in questo caso – ha denunciato il questore – la reazione dei genitori di uno dei protagonisti della vicenda non è stata quella di redarguire il figlio bensì quella di lamentarsi per il fatto che la donna aggredita a parolacce e il cui negozio era stato vandalizzato avesse spintonato il figlio.
Intanto la questura è intanto nell’identificare il terzo gruppo di giovani nottambuli, per porre fine alle scorribande notturne in città.