A Prato Nevoso 40 migranti positivi al Coronavirus? La Regione dice “no”: alternative Savigliano e Fossano
Avrebbero dovuto raggiungere la località alpina dal 1° settembre, ma da Torino è arrivato lo stop
Quaranta migranti, tutti positivi al Coronavirus e asintomatici, destinati a Prato Nevoso dal 1° settembre. Verbi da coniugare ormai al passato, dal momento che la Regione Piemonte ha imposto lo stop per non compromettere ulteriormente la stagione turistica della località alpina monregalese.
Nelle ultime ore, al diffondersi della notizia dell’arrivo degli “ospiti”, si era sollevato il grido di protesta di proprietari di seconde case, villeggianti e commercianti, arrivando sino alle orecchie di Fabio Carosso, vicepresidente della Regione Piemonte, il quale ha deciso di intervenite concretamente, come spiega sull’edizione odierna de “Il Corriere della Sera”: “Coinvolgeremo strutture ricettive alternative, magari nel Saviglianese o nel Fossanese, aree colpite più duramente dalla crisi. A Prato Nevoso la stagione estiva è ancora in corso e da ottobre si cominciano ad aprire le case per affittarle in vista delle vacanze di Natale: avere 40 casi di Covid-19 in paese di certo non sarebbe un buon biglietto da visita”.
L’incontro decisivo si è svolto nella mattinata di ieri, lunedì 24 agosto 2020, presso la sede dell’Asl Cn1 e alla presenza dell’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, dopo che la stessa azienda sanitaria aveva emesso nelle scorse settimane un bando, destinato agli albergatori, teso a individuare all’interno della categoria coloro che fossero disposti a ospitare nelle proprie attività pazienti positivi e privi di sintomi, al fine di non intasare i nosocomi della Granda.
L’unica proposta era pervenuta proprio da Prato Nevoso ed era già anche stato ratificato l’accordo, che, come detto, avrebbe dovuto avere inizio fra sette giorni.