Inverno asciutto ed estate calda: il nevaio del Mondolè sta per scomparire
Istantanea inequivocabile scattata dal giornalista Gabriele Gallo e ripresa dalla Società Meteorologica Italiana “Nimbus”
Il nevaio del monte Mondolè sta per scomparire anche quest’anno: la segnalazione fotografica, risalente a giovedì 27 agosto 2020, giunge dal giornalista Gabriele Gallo e viene ripresa dalla Società Meteorologica Italiana “Nimbus”.
Come si legge sulla pagina Facebook del sodalizio, “in fondo a una profonda conca carsica a 2200 metri sul versante Nord di una montagna tra le più nevose d’Italia, potenti accumuli di neve – eolici e di valanga – di solito sopravvivono all’estate, a quota insolitamente bassa. Solo al termine di qualche stagione recente, povera di neve e/o molto calda, il nevaio è scomparso del tutto, lasciando il posto a un laghetto: è avvenuto nel 2012, 2016, 2017 e 2019″.
Tuttavia “anche quest’anno, a guardarne le misere dimensioni residue, e nonostante il raffrescamento atteso nei prossimi giorni, è facile immaginarne la fusione completa entro settembre. Situazione frutto della combinazione tra un inverno poco nevoso (la grande perturbazione di fine novembre 2019 – la principale di una stagione poi proseguita asciutta – in questa località è stata probabilmente piovosa) e un’estate cominciata normale ma poi divenuta troppo calda nella seconda metà (oltre +2 °C di anomalia in agosto al Nord-Ovest italiano)”.
Il riscaldamento globale, insomma, colpisce ancora.