Mondovì, piano scuola 2020-2021: il 14 settembre si ripartirà così
L’assessore all’Istruzione del capoluogo monregalese, Luca Robaldo, ha illustrato le modalità di ripresa dell’attività in presenza: ingressi separati, distanziamento sociale e (forse) lunch box. Incognita palestre e trasporti, no ai banchi a rotelle
La pandemia di Coronavirus che ha flagellato l’intero orbe terracqueo, Italia compresa, non ha soltanto messo in ginocchio il comparto sanitario e il settore economico; anche la scuola, tra mille difficoltà, si è dovuta reinventare, con una didattica a distanza che ha creato più di qualche semplice grattacapo e si è spesso rivelata poco inclusiva nei confronti di quegli allievi alle prese con connessioni instabili o, talvolta, totalmente assenti.
La radiografia della situazione attuale non è molto più incoraggiante: lo stato d’emergenza ha subìto un’ulteriore proroga governativa sino al prossimo 15 ottobre e il virus, ahinoi, non può certo dirsi debellato e annientato. L’istruzione, però, non può più aspettare: il ministro Lucia Azzolina ha decretato la ripresa delle lezioni in presenza a partire dal prossimo 14 settembre e sarà così anche per Mondovì, che proprio in queste ore ha presentato il Piano Scuola 2020-2021.
Prima di analizzarlo nel suo complesso, giova ricordare che le scuole secondarie di secondo grado (ergo i licei e gli istituti superiori) non sono di competenza del Comune monregalese, bensì della Provincia di Cuneo e, di conseguenza, l’assessore delegato, Luca Robaldo, non le ha annoverate nel computo dei nuovi iscritti per l’anno scolastico ormai alle porte, che vede ai nastri di partenza, per ciò che concerne la città delle mongolfiere, 442 alunni della scuola dell’infanzia, 1137 delle primarie e 649 delle secondarie di primo grado, per un totale di 2228 studenti.
Come si ricomincerà con tutti loro? Provando a osservare scrupolosamente le disposizioni governative e agendo di concerto, attraverso alcuni passi che sono già stati compiuti; leggansi, in tal senso, le riunioni tenutesi fra amministratori comunali, dirigenti scolastici e rappresentanti dei genitori (5 finora, di cui 4 nel solo mese di luglio) e i sopralluoghi congiunti fra i tecnici degli uffici municipali e i presidi, al fine di individuare gli interventi da effettuare per adeguare gli edifici alle norme anti-contagio e regolare le entrate e le uscite dagli stessi senza il pericolo della formazione di assembramenti.
Lavori che saranno finanziati mediante i 110mila euro erogati dallo Stato nei confronti del capoluogo monregalese e integrati con fondi comunali reperiti dall’assessore al Bilancio Cecilia Rizzola (peraltro già impiegati per l’acquisto di arredi richiesti dalle scuole attraverso un’analisi puntuale – che non comprende i cosiddetti banchi a rotelle -, per un valore complessivo di 14.500 euro).
Vi è poi la questione refezione, con 1295 ragazze e ragazzi in totale che usufruiranno del servizio mensa (369 per quanto concerne la scuola dell’infanzia, 627 per le primarie e 299 per le secondarie di primo grado): i sopralluoghi condotti dal Comune con la ditta CAMST e l’Asl Cn 1 hanno rilevato la necessità di continua igienizzazione dei locali refettorio e degli arredi, costo che l’amministrazione non intende scaricare sulle famiglie degli allievi e per cui sta studiando l’adozione di adeguate contromisure economiche. Non solo: è anche necessario il mantenimento dei gruppi, ciascuno dei quali dovrà essere coordinato da un assistente incaricato del trasferimento in refettorio, che non dovrà avvenire in contemporanea con quello di un altro gruppo. Si sta altresì verificando l’ipotesi della possibilità dei lunch box, così da consentire ad alcune classi di pranzare in aula, stando al proprio banco.
Capitolo ingressi e uscite: saranno ovviamente diversificati per evitare afflussi eccessivi. Sono già state eseguite alcune ricognizioni sul posto dal consigliere comunale di maggioranza Tancredi Bruno di Clarafond insieme alle forze di polizia, ma la grande incognita rimane quella degli orari scolastici, ad oggi inalterati, ma soggetti a variazioni improvvise, come comunicato dal Ministero. Un punto interrogativo che abbraccia inevitabilmente anche il mondo del trasporto pubblico locale, recentemente rivisitato a Mondovì.
Se per i servizi educativi da 0 a 6 anni le fresche linee guida diramate dallo Stato dovrebbero regalare qualche certezza in più, una problematica ulteriore è rappresentata dalle palestre, solitamente gestite, in orario extrascolastico, dalle società sportive del territorio. Tuttavia, quest’anno il tempo scuola potrebbe invadere letteralmente le fasce orarie tradizionalmente non occupate, creando così un ulteriore grattacapo agli amministratori locali, che inizieranno ad affrontare la questione a partire da lunedì 3 agosto, consapevoli della non clemenza di Re Crono.
Grande attenzione, ha confermato l’assessore Robaldo, sarà riservata infine agli studenti diversamente abili, che sono coloro su cui le misure restrittive dovute al Covid-19 hanno avuto un impatto maggiore, mentre per il referendum del 20-21 settembre si adotteranno seggi alternativi per evitare un nuovo stop, seppur breve, della didattica in presenza. A tal proposito, nel rione Piazza si potrebbe votare all’interno dell’ex tribunale, a Breo nelle vecchie scuole Battaglia e, in via Milano, presso il centro diurno.