Mondovì, polemica sulla piscina da 300mila euro. Stefano Tarolli: “Scelta illogica”
Il consigliere comunale di minoranza ha espresso tutte le sue perplessità circa l’intenzione della Giunta Adriano di realizzare un impianto natatorio all’aperto a Sant’Anna Avagnina. “Quest’amministrazione preferisce i vernissage alle comunicazioni istituzionali…”
Si anima la discussione a Mondovì in seno al Consiglio comunale circa la volontà della Giunta Adriano di investire il contributo straordinario concesso dalla Fondazione CRC e pari a 300mila euro nella costruzione di una piscina all’aperto nel rione di Sant’Anna Avagnina, in un’area contigua agli impianti sportivi già esistenti.
In queste ore ha fatto emergere con inequivocabile chiarezza il proprio dissenso anche uno degli esponenti della minoranza, Stefano Tarolli (“Mondovì a Colori”), il quale ha bocciato del tutto il progetto della maggioranza, con dichiarazioni che non lasciano spazio alcuno a dubbi interpretativi.
“La decisione assunta mi pare assolutamente inopportuna e del tutto non condivisibile – ha asserito –. Nel merito dobbiamo, in primis, intenderci, anche per maggior correttezza nei confronti dei cittadini
monregalesi, sul concetto di piscina: mi pare davvero improbabile pensare di costruire un impianto
regolamentare scoperto (minimo di 25 metri), dotato di spogliatoi propri (come assolutamente necessario), con una somma del genere. Vien da pensare, consequenzialmente, che non possa che trattarsi di una piccola vasca ludico-ricreativa”.
Al di là della tipologia della struttura, Tarolli punta il dito contro “l’illogicità di costruire a Sant’Anna (come in qualsiasi altro rione) un impianto natatorio quando questa amministrazione – con il voto favorevole delle opposizioni – ha giustamente puntato, a settembre 2017, sulla riqualificazione strutturale ed energetica straordinaria dell’impianto di corso Europa. Come da programma elettorale del candidato sindaco Adriano (‘occorrerà completare l’area adiacente con la costruzione di una vasca all’aperto, creando così un ulteriore luogo di svago e d’impiego del tempo libero’, ci saremmo aspettati la progettazione (magari anche a medio-lungo periodo) di una vasca scoperta attigua all’attuale impianto, preferibilmente nell’area che dà sulla strada per Villanova Mondovì. Certo, si sarebbe trattato di un progetto più oneroso e difficile, ma sicuramente più ambizioso e di prospettiva”.
E ancora: “Davvero si può credere, nel 2020, che sia sostenibile immaginare a Mondovì due piscine distanti, magari con due gestioni diverse, che non facciano sinergia ed economie di scala e che non siano in grado di offrire ai cittadini monregalesi, in caso di maltempo, la doppia opportunità di nuotare al chiuso e all’aperto? Non sarebbe stato, forse, più saggio ponderare meglio la decisione?“.
Stefano Tarolli, in chiusura, non lesina una frecciata al modus operandi dell’amministrazione comunale, a suo dire “rea” di non aver informato la minoranza di questa possibilità. “Non ho sentito né il sindaco – al quale, per onestà intellettuale, riconosco di avermi contattato a decisione ormai assunta e a comunicazione ormai effettuata – né dall’assessore allo Sport, né dall’assessore ai Lavori Pubblici, a cui, in particolare, avevo offerto la massima disponibilità già per alcuni spunti di miglioria in merito alla ristrutturazione della Piscina Comunale. Dopo una ventina d’anni dedicati al nuoto, francamente la cosa mi è spiaciuta un po’, ma soprattutto mi spiace che quest’amministrazione continui a preferire il vernissage, le conferenze e i comunicati stampa alle comunicazioni istituzionali. Già… I ‘Protagonisti del Cambiamento’…”.