A San Francesco una mostra “illuminante”: da Balla ai contemporanei passando per Fontana
La mostra “E Luce fu”, nata dalla collaborazione tra la Fondazione CRC e il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, verrà inaugurata sabato 24 ottobre, e sarà visitabile fino al prossimo febbraio.
È stata presentata alla stampa questa mattina la nuova mostra d’arte presso il Complesso Monumentale San Francesco, intitolata “E Luce fu”. Un insieme di quattro installazioni che, come si può evincere dal titolo, riguardano la tematica della luce nella storia dell’arte. Organizzato dalla Fondazione CRCin collaborazione con il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, l’evento espositivo si propone di far camminare il fruitore in una sorta di viaggio nel tempo artistico, per tracciare una cronologia dell’uso nella luce nell’arte contemporanea.
L’installazione più vecchia ospitata dal Complesso, nel cuore della navata centrale, è “Feu d’artifice”, realizzata da Giacomo Balla nel 1917 (ricostruita da Elio Marchegiani per una mostra tenutasi a Rivoli nel 1997). Si tratta di un’opera monumentale e coloratissima, in cui la luce danza sulle note di Stravinskij, che compose una partitura di tre minuti appositamente per quest’opera. Un lavoro straordinario per un artista straordinario, tra i più importanti esponenti del Futurismo di inizio ‘900, all’interno del quale certamente rientra “Feu d’Artifice”.
Esattamente al centro della navata, è stata invece posizionata la struttura in legno, tela, colori fosforescenti e luce di Wood (la luce nera che emette i raggi UV) che compone l’“Ambiente Spaziale”, ideato e creato da Lucio Fontana nel 1967, in piena Guerra Fredda. Esso si presenta come una cabina completamente avvolta dall’oscurità, all’interno della quale una lampada di Wood proietta sulle pareti dei pois fosforescenti, e che ottiene, nel fruitore, l’impressione di essere in un altro mondo, ultraterreno e misterioso.
La mostra procede poi con le installazioni di due artisti contemporanei: l’importante artista danese Olafur Eliasson, e l’emergente torinese Renato Leotta. Il primo propone, nello spazio esattamente di fronte all’opera di Balla, l’opera “The Sun has no money” (“Il sole non ha soldi”). Datata 2008, l’installazione si compone di anelli di acrilico che riflettono giochi di luce suggestivi, proiettati da due proiettori, finendo per illuminare praticamente a giorno l’abside della chiesa. Di Leotta è invece l’opera più recente del percorso espositivo, creata appositamente per il Complesso Monumentale di San Francesco, intitolata “Sole”. Si tratta di una rete di fari d’automobile (tutti modelli FIAT dismessi nel tempo), che illuminano la chiesa per esaltarne le diverse eccellenze artistiche che contiene, come il bellissimo trompe-l’oeil di una delle cappelle laterali.
“E Luce fu” è un’esposizione straordinaria, adatta a qualsiasi fascia d’età, come ha sottolineato, nel discorso introduttivo, il presidente della Fondazione CRC Giandomenico Genta. Una mostra dall’altissimo valore artistico per dimostrare come la cultura e la bellezza non si possano fermare nemmeno in periodi bui come quelli che stiamo vivendo. Anche l’argomento principale, la luce, può sposarsi alla perfezione con il messaggio che questo evento vuole portare avanti, come ha sottolineato la direttrice del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea Carolyn Christof-Bakargiev, curatrice della mostra insieme a Marcella Beccaria. “Attraverso una mostra di opere d’arte realizzate con la pura luce come materia, riflettiamo sul mondo reale, avvolti dai raggi elettromagnetici” è stato il messaggio del suo interessante cappello introduttivo sull’utilizzo della luce nel corso della storia dell’arte.
Un percorso espositivo davvero illuminante, che sarà visitabile a partire da domani,24 ottobre 2020 e fino al prossimo 14 febbraio. Sarà visitabile dal martedì al sabato dalle 15.30 alle 18.30 e la domenica dalle 10.30 alle 18.30. Per la prima giornata sono previste visite inaugurali supplementari alle 10.30, 11.30, 15.30 e 16.30. Per prenotare e per tutte le maggiori informazioni è possibile consultare il sito della Fondazione (www.fondazionecrc.it) o telefonare allo 0171/452711.