Luca Mercalli commenta il disastro di Limone Piemonte: “Il riscaldamento globale amplifica le alluvioni, dobbiamo adattarci”

5 ottobre 2020 | 09:40
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Durante la presentazione del suo nuovo libro nel monregalese, il meteorologo commenta i fatti di Limone Piemonte: “dovremmo costruire resilienza”.

Mondovì. Luca Mercalli, meteorologo e divulgatore scientifico commenta così la situazione di Limone Piemonte: “Abbiamo sfiorato i 600 mm di acqua in meno di 24 ore. Queste catastrofi trovano una delle loro ragioni nel fatto che il Mediterraneo è sempre più caldo. Dovremo adattarci”.

Nella presentazione del suo nuovo libro “Salire in montagna” (Einaudi), svoltasi a Mondovì assieme all’autore Enrico Camanni e il mediatore Giuseppe Mendicino nell’ambito del festival Funamboli, Mercalli ha dedicato un’ampia parte di discussione sui motivi per il quale occorre recarsi in montagna il più presto possibile: “Più del 35 percento del nostro territorio è montano, se ieri non è stato facile fare la vita di montagna, oggi abbiamo molte più opportunità: possiamo essere al centro del mondo anche grazie alla tecnologia e alle reti. Io, per esempio, faccio divulgazione scientifica tranquillamente da casa, a 1600 metri”.

Su Limone Piemonte, ad evento concluso commenta così:

“Abbiamo ancora un po’ di tempo per limitare i danni. Non è più possibile tornare indietro, oggi possiamo evitare lo scenario peggiore: consumare meno per tutti i settori, essere più efficienti dal punto di vista energetico e ridurre il nostro impatto sul pianeta. Ma, per la parte di rischio che ormai non è più possibile evitare, dovremmo anche adattarci, costruire la resilienza cioè la capacità di non essere danneggiati in modo permanente”

Il libro

“Ho deciso di trasferirmi in altezza, a 1600 metri sul livello del mare e raccontare le avventure che hanno caratterizzato la mia scelta. L’ho fatto perchè occorre il prima possibile ripopolare la montagna: gli effetti del cambiamento climatico si stanno verificando: in montagna c’è ancora fresco.
Mi è stato detto più volte “va in montagna chi può perrmetterselo”, a questi rispondo che la mia è stata una scelta di adattamento climatico. Si salvi chi sa.”