la manifestazione |
Altre News
/

“Covid+alluvione = morte della valle Vermenagna”

2 novembre 2020 | 18:14
Share0

A Cuneo la manifestazione degli esercenti della Valle Vermenagna ormai allo stremo per gli effetti dell’emergenza sanitaria e della recente alluvione

Cuneo. Nella tarda mattinata di oggi (lunedì 2 novembre) si è svolta una manifestazione di imprenditori e commercianti della Valle Vermenagna, duramente colpiti sia dalla recente alluvione, sia dalla cosiddetta “seconda ondata” dell’emergenza sanitaria. “Covid + alluvione= morte della valle Vermenagna” la scritta che campeggiava sia sull’enorme striscione sia su un carro funebre, provocatoriamente utilizzato dai manifestanti per simboleggiare la inesorabile fine alla quale sono destinate le loro aziende, se non verranno adottate immediatamente le adeguate misure. Provocatoria e tutt’altro che casuale, anche la data scelta per la protesta: il 2 novembre, giorno dei morti.

“Abbiamo costituito questo comitato spontaneo – dichiara Fabio Benza, uno degli organizzatori e titolare del locale “La Cantinetta” di Limone Piemonte – per farci portavoce delle istanze di un’intera valle, ma non solo. La nostra intenzione era quella di mandare un messaggio forte e diretto e possiamo senz’altro dire di esserci riusciti e per questo desidero ringraziare sentitamente tutti quelli che hanno partecipato, e quelli che hanno dato una mano nell’organizzazione, in particolare Viviana Dalmasso dell’agriturismo Santa Lucia di Vernante . Vogliamo far sapere ai sindaci del territorio che non sono soli, perchè noi siamo presenti e saremo sempre al loro fianco quando dovranno chiedere ed ottenere risposte concrete dalle istituzioni.

A manifestare a fianco degli imprenditori della valle Vermenagna, anche tanti esercenti esterni alla valle provenienti da località vicine. Tra di loro Massimo Secchi, titolare del Family Restaurant di Boves: “Abbiamo partecipato  perchè anche i piccoli paesi vicini alla Valle hanno avuto perdite enormi, anche fino al 70%, Desidero ringraizare Nadia Dal Bono e Fabio Benza per avere organizzato questa bella manifestazione. Abbiamo bisogno di incentivi perchè sono state fatte tante parole, ma pochi fatti, abbiamo bisogno di denaro e non bastano i 600 euro. Chiediamo lavoro e fiducia perchè dopo averci fatti mettere in sicurezza con igienificatori, sanificatori e distanziamenti, ora ci fanno chiudere alle 18. Tutto ciò è un controsenso. Con la chiusura nostra, tra l’altro, ne risente tutta la filiera. Se ci fermiamo noi si fermano panettieri, macellai, verdurieri e tutta quanta la filiera”.