Il grido degli ambulanti cuneesi: “fateci lavorare, non possiamo permetterci una guerra sociale”
Gualtiero Chiaramello (presidente di FIVA Confcommercio Cuneo): “non ci è piaciuta la discriminazione che è stata fatta nell’ultimo DPCM nei confronti dei mercati che, svolgendosi all’aperto, potevano continuare a svolgersi. Invece si è voluto lasciare alla Grande Distribuzione la possibilità di vendere ciò che vuole perchè sappiamo come è difficile riuscire a controllare tutto”
“Non possiamo sopportare un ulteriore lockdown, un’ulteriore chiusura. Abbiamo avuto una chiusura di 70 giorni durante i quali ci è stata data l’elemosina di 600 euro, molte aziende si sono indebitate per poter far fronte a tutti i pagamenti che erano in essere con le aziende fornitrici e ora non possiamo arrivare nemmeno a pagare le rate di questo indebitamento. Non ci è piaciuta la discriminazione che è stata fatta nell’ultimo DPCM nei confronti dei mercati che, svolgendosi all’aperto, potevano continuare a svolgersi. Invece si è voluto lasciare alla Grande Distribuzione la possibilità di vendere ciò che vuole perchè sappiamo come è difficile riuscire a controllare tutto. Non possiamo permetterci di arrivare ad una guerra sociale, il popolo sta scendendo in piazza perchè non si riescono più a sopportare certe chiusure”. Sono le parole con cui Gualtiero Chiaramello (presidente di FIVA Confcommercio Cuneo) ha spiegato i motivi della manifestazione andata in scena nella mattinata di oggi (martedì 10 novembre) in piazza Galimberti a Cuneo.