ARPA Piemonte annuncia: “Le polveri sottili non veicolano il Coronavirus”
È invece allo studio la possibilità che alte concentrazioni di particolato facciano da amplificatore del processo di infiammazione prodotto dal virus
“L’ipotesi che le polveri sottili agiscano come vettore del virus è poco plausibile: i campionamenti effettuati da ARPA Piemonte, infatti, non hanno rilevato Sars-CoV-2 sui filtri della qualità dell’aria. È invece allo studio la possibilità che alte concentrazioni di particolato facciano da amplificatore del processo di infiammazione prodotto dal virus”.
A dichiarare i concetti sopra espressi è stato il presidente di ARPA Piemonte, Angelo Robotto, in una congiunta delle commissioni Quarta e Quinta del Consiglio regionale del Piemonte.
“La lettura dei dati raccolti – si legge nella nota – indica che durante i mesi del lockdown, in cui il traffico veicolare è stato di molto inferiore rispetto al 2019, c’è stato un calo netto sia delle emissioni che delle concentrazioni di biossido di azoto (No2), mentre rispetto alle polveri sottili, in particolare il pm10, si sono registrate riduzioni significative sulle concentrazioni ma non sulle emissioni. Dal monitoraggio è emerso che in ambiente esterno il virus Sars-Cov2 non è finora risultato rilevabile nell’aria; negli ambienti ospedalieri, in particolare nei reparti con presenza di malati anche caratterizzati da cariche virali elevate, le concentrazioni sono risultate generalmente contenute, anche per l’elevato tasso di ricambio dell’aria. Al contrario, in ambiente domestico le concentrazioni sono risultate più consistenti”.