Vaccino anti-Covid per i donatori di sangue nella seconda fase: il Ministero chiarisce

23 gennaio 2021 | 11:40
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Vaccino anti-Covid per i donatori di sangue nella seconda fase: il Ministero chiarisce

I donatori di sangue riceveranno il vaccino contro il Coronavirus dopo le categorie già individuate quali prioritarie, ovvero operatori sanitari, personale e ospiti dei presidi residenziali per anziani, persone di età avanzata e persone con più di una patologia clinica pregressa, immunodeficienze e/o disabilità

Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, in una nota scritta il 22 gennaio alle associazioni e federazioni del dono del sangue ed emocomponenti e agli assessori alla Sanità delle Regioni e Province autonome, ha manifestato l’accoglimento delle sollecitazioni pervenute dalle associazioni del dono.

Il gesto solidaristico dei donatori di sangue viene definito “essenziale ai fini degli obiettivi del Sistema Sanitario Nazionale”, per questo i donatori di sangue potranno essere sottoposti a vaccinazione anti-Covid in una fase successiva rispetto alle categorie già individuate quali prioritarie, ovvero operatori sanitari, personale e ospiti dei presidi residenziali per anziani, persone di età avanzata e persone con più di una patologia clinica pregressa, immunodeficienze e/o disabilità.

“I donatori di sangue – afferma Giovanni Musso, presidente nazionale FIDAS compiono un gesto fondamentale per la tutela di tante persone affette da patologie o che subiscono incidenti e traumi, che necessitano di trapianti o anche solo per le conseguenze legate al parto. Il vaccino sarà una doppia tutela, in primis per il donatore, di conseguenza per i suoi congiunti, ma anche per assicurare le scorte di sangue necessarie per le terapie trasfusionali che avvengono quotidianamente. La scelta di poter vaccinare i donatori in maniera successiva al personale sanitario e alle persone più deboli è una scelta che dimostra consapevolezza del fondamentale ruolo rivestito dai donatori”.

“È una conquista importante – aggiunge Mauro Benedetto, presidente dell’Avas-Fidas Monregalese. Finalmente al donatore di sangue viene assegnato il ruolo che gli compete, ovvero esso viene riconosciuto come parte essenziale del sistema sanitario, equiparando il suo gesto a quello di migliaia di operatori sanitari che lottano ogni giorno in corsia. Non mi stancherò di ricordare che tutto questo è stato ottenuto grazie alla caparbietà delle associazioni del dono”.

Per maggiori dettagli, telefonare o inviare un messaggio WhatsApp al numero 379/1636345.