Sci, impianti chiusi. Paolo Bongioanni (FdI): “Governo irresponsabile, pronto un ordine del giorno per sostenere la montagna”
Il consigliere regionale non usa mezzi termini: “Se te ne freghi di chi lavora, se non hai rispetto delle sofferenze delle persone che ci mettono il cuore e l’anima, se non hai mai lavorato un giorno nella tua vita, se non sai cosa sia il sacrificio, alla fine non puoi avere rispetto per il lavoro e neanche per la dignità delle persone, ma non puoi neanche fare il ministro. Speranza è inadeguato”
Paolo Bongioanni non ci sta. Il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale non ha digerito il provvedimento siglato da Roberto Speranza e volto a rimandare l’apertura degli impianti sciistici.
Un disappunto che si è tradotto in una serie di considerazioni effettuate dal consigliere e che hanno portato alla stesura immediata di un ordine del giorno, teso a fornire un sostegno concreto e tangibile al settore della montagna invernale.
PAOLO BONGIOANNI: “GOVERNO IRRESPONSABILE”
La stagione dello sci avrebbe dovuto conoscere la sua alba tardiva alla metà esatta del mese di febbraio, ma l’allarme del Cts prima e il dietrofront del ministro della Salute poi hanno decretato la proroga della chiusura degli impianti fino al prossimo 5 marzo.
Una situazione che mette in ginocchio l’universo della montagna, su cui gravano come un macigno i mancati introiti di un inverno che nessuno potrà mai restituire.
Paolo Bongioanni, presidente del Gruppo consiliare di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, ha commentato così la decisione: “Quando ieri pomeriggio da alcuni amici gestori di impianti mi è stato chiesto se fosse vero che potesse arrivare un’ordinanza di chiusura degli impianti sciistici, la cui apertura era prevista per le 9.30 di domani mattina, ho risposto di no, che era impossibile che un ministro della Repubblica Italiana, a poco più di dodici ore dall’apertura e alla luce degli investimenti fatti, dei lavori sulle piste, dell’assunzione di personale stagionale, dell’acquisto di materiale, della vendita di biglietti, dell’affitto di appartamenti e di camere in hotel e dell’acquisto di derrate alimentari, ricorresse a una soluzione scellerata, troppo assurda anche per chi vive fuori dal mondo“.
“Mi rendo conto – prosegue Bongioanni – di essere stato ancora una volta ottimista e avere sopravvalutato la nullità, l’incapacità e l’irresponsabilità di chi ci governa. Puoi mettere anche Schumacher a guidare una bicicletta, ma andrà forte sempre e solo come una bicicletta, non può diventare una Ferrari. Se te ne freghi di chi lavora, se non hai rispetto delle sofferenze delle persone che ci mettono il cuore e l’anima, se non hai mai lavorato un giorno nella tua vita, se non sai cosa sia il sacrificio, alla fine non puoi avere rispetto per il lavoro e neanche per la dignità delle persone, ma non puoi neanche fare il ministro. Speranza è inadeguato”.
E ancora: “Prima il Cts dice di sì, poi lo stesso Cts dice di no, ma non è uno scherzo, purtroppo. È la drammatica realtà che condanna l’economia della nostra montagna, il presidio delle nostre valli e umilia chi in quota ha il coraggio di vivere e lavorare. Se il buongiorno del nuovo Governo si vede dal mattino, ci aspetta un futuro drammaticamente buio”.
Paolo Bongioanni, peraltro, appresa la notizia della non apertura, ha redatto un ordine del giorno che, se approvato, impegnerà la Giunta del Piemonte a richiedere, insieme alle altre Regioni, uno stanziamento straordinario che sia pari almeno all’80% delle perdite subite nell’arco dell’intera stagione invernale 2020/2021, comprese le attività di indotto e interessate da restrizioni come il settore ristorazione e intrattenimento, i rifugi alpini e i maestri di sci (15mila professionisti in Italia), sostenendo contemporaneamente ogni azione legale promossa dagli imprenditori del settore sciistico colpiti dalla decisione improvvisa di tenere chiusi gli impianti poche ore prima del 15 febbraio.
“Chiederò infine al presidente Cirio di erogare con urgenza i 20 milioni e 500mila euro stanziati in Consiglio regionale a sostegno della crisi della montagna”, ha concluso Bongioanni.