Vaccini anti-Covid dal medico di base: accordo nazionale, modalità e platea da definire
Per partire, ora serve la certezza di avere dosi sufficienti di vaccini anche per i richiami e le Asl devono individuare spazi consoni per le vaccinazioni (se lo studio medico non è adeguato)
Svolta importante nelle vaccinazioni anti-Covid: è stato ufficialmente siglato un accordo tra medici di famiglia, Governo e Regioni per la partecipazione dei medici di base alla campagna vaccinale.
In virtù di tale intesa, almeno 35mila medici di famiglia in tutta Italia potranno somministrare i vaccini Covid nei propri studi: secondo il segretario nazionale della Fimmg (Federazione italiana dei medici di medicina generale), Silvestro Scotti, somministrare il vaccino in studio è possibile, specialmente con AstraZeneca e Johnson&Johnson, dal momento che non è richiesta da questi sieri la catena del freddo.
Per partire, ora serve la certezza di avere dosi sufficienti di vaccini anche per i richiami e le Asl devono individuare spazi consoni per le vaccinazioni (se lo studio medico non è adeguato), escluse ovviamente quelle a domicilio, previste in determinate casistiche.
Si passerà quindi all’individuazione della platea dei soggetti da sottoporre alla vaccinazione da parte dei medici di medicina generale, nonché le modalità logistiche e organizzative per la conservazione e somministrazione del vaccino. Per quanto riguarda le tariffe, saranno definite a livello regionale (in Piemonte era già stato annunciato un pagamento pari a 6,16 euro a prestazione).