Bertone dell’Acqua Sant’Anna: “Introdurre il deposito cauzionale per risolvere il problema della dispersione della plastica”

L’amministratore delegato dell’azienda della Valle Stura ha affrontato alcuni temi legati all’ambiente durante la puntata di New Normal Live, talk trasmesso su LinkedIn condotto dal giornalista e influencer Filippo Poletti e dalla psicologa Monica Bormetti
Vinadio. Come fare a risolvere il problema della dispersone della plastica nell’ambiente? Serve introdurre il deposito su cauzione come già fatto in Germania. E servono, inoltre, raccoglitori “smart” in grado di leggere le etichette delle bottiglie.
Lo dice Alberto Bertone, fondatore dell’acqua Sant’Anna, la più venduta d’Italia, al talk trasmesso su LinkedIn “New Normal Live” condotto dal giornalista e influencer Filippo Poletti e dalla psicologa Monica Bormetti.
“La soluzione per far sì che la plastica non venga buttata in giro? – domanda da Torino il presidente dell’acqua minerale più venduta d’Italia – La cauzione già introdotta in diverse parti del mondo come in Germania. Il deposito cauzionale farà raccogliere le bottiglie consumate. Comprando la bottiglia, pagheremo dei centesimi in più per la cauzione: finito di berla avremo dei centesimi da riscuotere. Nessuno butterà per strada i centesimi di cauzione. Il problema della plastica è simile a quello di altri materiali: bisogna mettere la cauzione anche per le ruote e per i televisori”.
Circa la distinzione tra i contenitori di plastica e quelli di vetro, Bertone non ha dubbi: “Bisognerebbe ringraziare il Nobel Giulio Natta. Esiste un prodotto che costa poco come la plastica, è trasparente, leggero e infrangibile? Il vetro è, ad esempio, pesante, si rompe e si sbecca. E se lo lavi, non è igienico come la plastica: noi di Sant’Anna facciamo le bottiglie e, contemporaneamente, le riempiamo d’acqua sigillandole e sanificando anche l’aria in esse contenuta”.
Guardando sempre al domani, Bertone chiude la puntata di New Normal Live parlando dei trasporti su gomma delle merci: “In futuro avremo tantissimi treni elettrici, grossi come autotreni, che viaggeranno sulle strade. La nuova tecnologia sarà fatta da camion a idrogeno con batterie ricaricabili. Per questo dobbiamo fare strade “camionabili”, alternative a quelle per le macchine, in modo che i camion non facciano rumore e non inquinino”.