Giuseppe Conte cita Magliano Alpi: “Prima comunità energetica d’Italia, un modello a cui ispirarsi”

13 marzo 2021 | 10:53
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Giuseppe Conte cita Magliano Alpi: “Prima comunità energetica d’Italia, un modello a cui ispirarsi”

L’ex presidente del Consiglio menziona sui social network il Comune di Magliano Alpi, dove un pannello fotovoltaico ubicato sull’edificio municipale fornirà energia a biblioteche, scuole, palestre, alla bottega di un artigiano e ai nuclei familiari

Giuseppe Conte, da poche settimane ex presidente del Consiglio, ha menzionato in un suo post pubblicato sui social network Magliano Alpi, dove, nelle scorse ore, è stata inaugurata la prima comunità energetica d’Italia.

Un traguardo prestigioso per il sindaco Marco Bailo, al suo terzo mandato consecutivo da primo cittadino, e per tutta la squadra amministrativa locale, che ha ottenuto ampia risonanza mediatica, sino a giungere alle orecchie di Conte.

Quest’ultimo, sui social network, scrive: “È stata inaugurata a Magliano Alpi nel cuneese la prima comunità energetica d’Italia. Il modello della transizione energetica italiana deve ispirarsi a queste realtà, in cui le energie rinnovabili, l’efficientamento energetico attraverso l’autoconsumo, migliorano la vita delle famiglie, dei cittadini e delle imprese. Nel piccolo Comune piemontese un pannello fotovoltaico sull’edificio municipale fornisce energia a biblioteche, scuole, palestre, alla bottega di un artigiano e ai nuclei familiari.

Secondo l’ex presidente del Consiglio, “lo sviluppo sostenibile non è la formula vuota utile per uno slogan, ma è la strada per migliorare concretamente le nostre vite riducendo l’inquinamento e generando crescita economica, sociale e culturale. Ambiente ed economia non sono in competizione, sono alleati: la lotta al cambiamento climatico può generare benefici economici per tutti. È la strada che abbiamo seguito con strumenti come il Superbonus e le comunità energetiche, che abbiamo delineato con il Recovery Fund. Ci vuole un impegno deciso e senza sosta, affinché questi segnali non siano oasi nel deserto, ma il seme di un nuovo presente”.