“Anoressia e bulimia già a 10 anni, in Piemonte serve struttura adeguata”

8 aprile 2021 | 10:40
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La preoccupazione di Francesco Risso, direttore del Dipartimento di Salute mentale dell’ AslCn1, sui disturbi alimentari sempre più diffusi anche in giovanissima età: “E’ molto difficile per la famiglia e per i servizi riuscire a convincere e a far prendere consapevolezza di un rischio di morte che si attesta intorno al 30%”

“Quella legata ai disturbi alimentari è una patologia in epocale espansione ulteriormente aggravata dalla pandemia in corso. L’età di “esordio” si attesta ormai sui 10 anni: ci sono piu anoressie e piu bulimie in forme gravi e purtroppo spesso non c’è consapevolezza della malattia. E’ molto difficile per la famiglia e per i servizi riuscire a convincere e a far prendere consapevolezza di un rischio di morte che si attesta intorno al 30%”. A parlare, in un video diffuso dall’ASL CN1 è Francesco Risso, direttore del Dipartimento Salute Mentale dell’Azienda Sanitaria Locale, che fa una panoramica sui disturbi alimentari in aumento e sulla necessità di avere strutture adeguate, che possano aiutare le ragazze colpite senza isolarle dal mondo.

“Solo in alcune parti del Piemonte ci sono centri dedicati ed equipe multidisciplinari  – aggiunge Risso. – Noi a Cuneo ci siamo difesi abbastanza bene, abbiamo un centro dedicato in un luogo a parte perchè queste ragazze hanno bisogno di un percorso di comunità. In Piemonte, però, manca ancora una struttura terapeutica riabilitativa per i casi gravi e complessi.  Ci sono proposte fatte all’assessorato sanità per realizzare una struttura che sia appropriata, soprattutto vicina ai centri urbani. La struttura deve essere vicina ai servizi e a un ospedale generale per eventuali complicanze di tipo metabolico o elettrolitico”