“Il lavoro deve farci vivere, non morire”: Boves inaugura il ponte 1° Maggio
Le parole del sindaco Maurizio Paoletti: “dedicato a chi è morto sul lavoro e a chi è morto perchè un lavoro non l’aveva”
Boves. Le note dell’intramontabile “Nate ‘d Boves“, autentico inno all’orgoglio bovesano cantato da molti presenti, hanno concluso la cerimonia di inaugurazione del ponte 1° Maggio avvenuta nella mattinata di oggi, sabato 1° maggio. E’ stato Matteo Chesta, figlio di uno dei caduti sul lavoro bovesani, a cui il nuovo ponte è dedicato, ad aprire ufficialmente con il fatidico taglio del nastro la nuova pista ciclabile che sorvola il torrente Colla in frazione Rivoira.
Molte le autorità presenti i cui interventi sono stati scanditi dall’assessora Enrica Di Ielsi. A parlare per primo è stato il sindaco di Boves, Maurizio Paoletti: “oggi abbiamo bisogno di sicurezza e così abbiamo voluto dedicare questo ponte alle persone che hanno perso la vita sul lavoro. Vogliamo dire ai loro familiari che siamo vicini al loro dolore che, sappiamo, non si rimargina. La battaglia che viene fatta a tanti livelli in nome della sicurezza sul lavoro non può attenuarsi perchè ancora troppa gente muore sui cantieri e nei posti di lavoro. Ma questo ponte è dedicato anche a quelle persone che sono morte perchè un lavoro non lo avevano e magari si sono tolte la vita. Il lavoro deve darci la possibilità di vivere, non farci morire”.
Il consigliere provinciale e sindaco di Roaschia Bruno Viale (accompagnato dalla sua vice Graziella Viale) ha raccontato un toccante episodio di morte sul lavoro occorso ad un suo conoscente.
Il presidente dell’Unione Montana Alpi del Mare e sindaco di Peveragno, Paolo Renaudi (accompagnato dal vicesindaco Vilma Ghigo, dall’assessore Simone Marchisio e dal consigliere comunale Fabrizio Pellegrino), ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra comuni limitrofi come Boves e Peveragno, ancor più in virtù dell’appartenenza di entrambi all’ente da lui presieduto.
Franco Graglia, vicepresidente del Consiglio Regionale, ha espresso la propria vicinanza a Boves e a Rivoira e rivolto un plauso all’amministrazione comunale bovesana per un ponte che rappresenta un importante contributo all’ambizioso obiettivo del presidente regionale Alberto Cirio che vuole rendere il Piemonte la regione con il maggior numero di piste ciclabili. E’ poi seguita la benedizione di don Martino Pellegrino, parroco di Rivoira.
Percorrendo la nuova infrastruttura, infine si incontrano i disegni realizzati dai bambini di Rivoira. Quest’opera ha suscitato in loro una forte emozione che hanno voluto mettere su carta per esprimere il personalissimo modo in cui la vedono. Non potevano di certo mancare loro, ideale ponte tra presente e futuro di Rivoira e di Boves.