“Le mie 3 settimane in ospedale”: il sindaco di Moretta e l’esperienza Covid
Gianni Gatti ricoverato a Saluzzo: “Nonostante il fatto che, a detta dei medici, le mie condizioni inziali fossero abbastanza critiche, ho vissuto questo periodo con terapia di ossigeno costante tramite maschera, senza fortunatamente ricorrere a terapia intensiva o all’uso del casco…”
Scrive il sindaco di Moretta, Gianni Gatti.
Il sindaco deve sempre rappresentare i suoi cittadini, ma non avevo messo in conto che ciò valesse anche per i virus pandemici! Vorrei portare la mia testimonianza di ricovero covid, durata
complessivamente 3 settimane presso l’Ospedale Civile di Saluzzo. Nonostante il fatto che, a detta dei medici, le mie condizioni inziali fossero abbastanza critiche, ho vissuto questo periodo con terapia di ossigeno costante tramite maschera, senza fortunatamente ricorrere a terapia intensiva o all’uso del casco.
Nel reparto al primo piano dove ero ricoverato ho avuto modo di vivere in un ambiente rassicurante, sereno e professionale, dove la disponibilità e la cortesia del personale sanitario verso i pazienti erano al primo posto. Tutti, completamente calati nei propri ruoli secondo un protocollo ben definito, dagli addetti alle pulizie che con scrupolo pulivano e disinfettavano tutte le superfici, agli OSS e infermieri, che con dedizione, notte e giorno, si sono dedicati alla salute mia e di tutti gli altri pazienti, ai medici che quotidianamente mi hanno curato e tenuto aggiornato sui miei progressi.
Da non dimenticare il buon servizio svolto dai lavoratori che affiancano i reparti covid e che tengono le relazioni coi familiari, come anche la disponibilità dei medici a comunicare giornalmente le condizioni di salute ai congiunti.
Ho avuto modo di apprezzare il valore che rivestono gli ospedali di territorio, e del servizio fondamentale che offrono agli abitanti della zona, e che strutture sanitarie come questa mai come in
questo momento di pandemia si sono resi necessari e preziosi.
Un ringraziamento particolare ai medici Dott.sa Ferraro, Dott.sa Sogno e Dott. Aimone, e a tutto il personale di reparto. Grazie al mio medico di famiglia Dott.sa Fulgosi che generosamente ha tenuto i contatti tra ospedale e famiglia. Un grazie alle centinaia di persone che tramite messaggi a me o ai miei famigliari mi hanno manifestato la loro vicinanza, quanto mai preziosa in questo problematico momento.