“Cosa fare se, pur dovendo completare una sola dose di vaccino, il Green Pass non risulta valido?”
La segnalazione del problema è arrivata da un cittadino cuneese, la cui moglie ha completato l’unica dose che le spettava ma il cui Green Pass segnala il mancato completamento del ciclo vaccinale. Un problema, a quanto pare, molto diffuso tra gli italiani.
Nei giorni scorsi ci è pervenuta una segnalazione dal cittadino cuneese S. T. che ha riscontrato un problema con il Green Pass di sua moglie. “La situazione è semplice e complicata al tempo stesso” ci ha spiegato T. “Sostanzialmente sia io sia mia moglie avremmo dovuto completare una dose di vaccino soltanto, essendo risultati positivi ad un tampone qualche mese fa“. In questi casi il Green Pass, conoscendo le esigenze e le caratteristiche di ogni vaccinato, dovrebbe segnalare come completato il ciclo di vaccinazione dopo una sola somministrazione. Sotto la dicitura “Numero di dose effettuata/Numero di dosi previste” dovrebbe comparire, infatti “1/1” anziché l’ “1/2” che compare con i vaccinati che non hanno avuto contatti con il virus in precedenza.
“Con il mio Green Pass non ci sono stati problemi – ha continuato T. – sull’app posso infatti vedere completato il ciclo di vaccinazione e posso di conseguenza sfruttarlo totalmente. Il problema si è verificato, invece, con il Green Pass di mia moglie che segnala invece come completata erroneamente soltanto la prima dose su due“.
Fino a qui è la parte semplice, un problema apparentemente di semplice risoluzione, probabilmente dettato da un refuso nel server o da parte del personale sanitario che si è occupato della compilazione dei dati. A questo punto T. si è mobilitato per risolvere la situazione, per evitare che ci fossero problemi mostrando il Codice Verde ove necessario. “Ho contattato tutti. Ho scritto mail (una persino a Roma), ho fatto telefonate, ho girato nei vari uffici e negli hub vaccinali, senza riuscire mai a capire come fosse possibile risolvere il problema. Dopo venti giorni di nulla di fatto sono andato all’ASL di Cuneo e ho preteso che mi si desse qualche consiglio utile. Una dipendente dell’Azienda Sanitaria Locale, molto gentile, mi ha detto che si tratta di un problema riscontrato abbastanza nel nostro paese. Sono circa 35mila i cittadini italiani che hanno riscontrato problematiche simili. Non si sa bene a che cosa sia dovuto questo errore, ma è un problema che esiste“.
Alla fine l’ASL ha consigliato a T. di scrivere una mail all’indirizzo che gli è stato fornito direttamente all’ASL, spiegando per filo e per segno la propria situazione. A quel punto gli addetti alla compilazione delle vaccinazioni avrebbero verificato l’errore e l’avrebbero risolto. Ad oggi (è passata circa una settimana dall’invio della mail) T. non ha ancora ricevuto risposta dall’ASL, ma in caso di problematiche simili è consigliabile agire come ha fatto il segnalatore.