Sospeso perchè senza Green Pass: professore del “Virginio-Donadio” di Cuneo protesta di fronte alle scuole
Il professor Matteo Barale, docente di Topografia all’Istituto Geometri di Cuneo, ha paragonato il Certificato Verde alla tessera fascista indispensabile per i professori del Ventennio. Di fronte alle scuole ogni martedì spiegherà le proprie ragioni.
Cuneo. È iniziata ieri la protesta di Matteo Barale, docente di Topografia all’Istituto Geometri “Virginio-Donadio” di Cuneo, sospeso dal suo lavoro a partire da questo mese perchè non munito del Green Pass, indispensabile per tutto il personale scolastico. Il docente, 52 e in servizio da 33, in queste condizioni rimarrà per tutto l’anno scolastico senza stipendio e senza la possibilità di vedere i propri studenti.
Ha deciso così di presentarsi ugualmente di fronte all’ingresso del proprio istituto per spiegare le proprie ragioni, mediante cartelli, discorsi e vere e proprie lezioni all’aria aperta per gli studenti e i passanti. Ha inoltre consegnato alla gente e ai suoi studenti una lettera aperta nella quale spiega le ragioni del suo scetticismo nei confronti della misura del Certificato Verde, scrivendo, tra le altre cose, queste parole: «Il lasciapassare è una discriminazione, un ricatto sociale che non mi permette di lavorare. Mio padre era partigiano: pare di essere tornati in quel periodo, quando per lavorare dovevi esibire la tessera fascista. Ai ragazzi ho chiesto di pensare con la loro testa, di non accettare ricatti. Non mi spaventa perdere il lavoro, mio padre partigiano mi ha insegnato curiosità e coraggio: farò altro. Ma sono qui per i ragazzi, perché capiscano che devono lottare per le loro idee. Il compito della scuola è formare i nuovi cittadini».
Un invito a “pensare con la propria testa” che il professor Barale porterà avanti, insieme ad alcuni colleghi che gli manifestano la loro solidarietà, tutti i martedì di fronte ad un istituto diverso, dato l’identico regolamento per tutte le scuole di ogni livello e grado.