A Grinzane Cavour un asta di Barolo 2020 “in anteprima” per finanziare nuovi progetti
Una messa in vendita “en primeur” che prende spunto dalla Francia, dove in questo modo ogni anno si finanziano decine di progetti volti al benessere e allo sviluppo dei territori. Base d’asta 30 mila euro a lotto.
Grinzane Cavour. Si terrà il prossimo 30 ottobre, in video-collegamento con New York, la prima asta “en primeur” delle Langhe. Nell’occasione saranno messe in ventita in anteprima 15 barriques di Barolo prodotto nella vendemmia del 2020 e di conseguenza pronte per essere consegnate dal gennaio del 2024. La base d’asta per ogni lotto, considerata la rarità dell’evento e del prodotto messo in palio, è di 30 mila euro.
Le aste “en primeur” sono un fenomeno già particolarmente sviluppato in Francia, che travalica i confini del mercato enologico. Attraverso di esse, infatti si raccolgono vere e proprie fortune, che poi potranno essere utilizzate anche per scopi sociali e di sviluppo del territorio. E così l’obiettivo degli organizzatori dell’asta del prossimo 30 ottobre, vale a dire la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Fondazione CRC Donare e il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, è quello di raccogliere da essa un milione di euro da destinare a progetti di utilità sociale nel settori della ricerca, del dell’inclusione sociale, dell’arte e della cultura.
Oltre all’asta di fine ottobre, un lotto verrà anche battuto il 14 novembre nel corso dell’Asta mondiale del Tartufo bianco d’Alba, sempre nel Castello di Grinzane Cavour. Il Barolo messo in palio in anteprima è stato prodotto con le uve della Vigna Gustava, luogo di formazione degli studenti della Scuola Enologica di Alba.
All’evento parteciperanno e saranno coinvolti anche l”enologo scienziato’ Donato Lanati ed Antonio Galloni, critico enologico di fama mondiale e ceo di Vinous. “La vendita en primeur è un tassello che mancava al Barolo, fondamentale per una sua ulteriore valorizzazione in campo internazionale – ha sottolineato Matteo Ascheri, presidente del Consorzio di tutela, che conta 550 soci – ma quest’asta ha anche un grande significato sul piano morale: contribuire alla realizzazione di progetti nel campo sociale. Ci auguriamo che diventi un appuntamento fisso e che nelle prossime edizioni altri produttori vogliano portare il loro Barolo”.