Al Lux di Busca una serata con il grande Renato Casaro
Il grandissimo cartellonista cinematografico sarà protagonista di una serata interamente dedicata a lui, con la proiezione del film “L’ultimo uomo che dipinse il cinema” e l’incontro con il regista del film e il diretto interessato.
È un incontro straordinario quello organizzato dal Circolo Méliès di Busca. Al Cinema Lux, infatti, la sera del prossimo 5 novembre sarà protagonista, sullo schermo e dal vivo, Renato Casaro, vale a dire l’ultimo grande cartellonista cinematografico italiano, autore di alcuni dei più bei poster promozionali delle pellicole italiane e straniere.
Nell’occasione verrà proiettato il documentario “L’ultimo uomo che dipinse il cinema” diretto da Walter Bencini, anche lui presente in sala a Busca il prossimo 5 ottobre. Il grande merito del regista è quello di far entrare lo spettatore non solo nel dato biografico ma, anche e soprattutto, nel pensiero creativo di un artista nonché nel profondo rispetto ed ammirazione che altri Maestri hanno nutrito e nutrono per lui. Casaro ha creato manifesti cinematografici per film diretti da registi come Bertolucci, Argento, Huston, Coppola, Lelouch, Leone, Fassbinder, Tornatore (solo per citarne alcuni). Tutti costoro hanno trovato in lui un uomo la cui sensibilità (oltre all’eccellenza tecnica) sapeva cogliere al centro il senso profondo delle loro opere e trasmetterlo ai futuri e possibili spettatori, contribuendo in misura non irrilevante a decretare il loro successo.
Il film però va oltre. Ci mostra anche come Casaro sia stato un maestro anche nel rappresentare, nella sintesi di un manifesto, anche il cinema più popolare, quello che si usa definire ‘di genere’ o anche ‘di serie B’. I peplum e i western all’italiana (non solo quelli firmati Leone) hanno trovato in lui uno straordinario comunicatore. Tanto che Quentin Tarantino, che come si sa ama quel tipo di cinema, lo ha chiamato per creare dei finti manifesti vintage da utilizzare in C’era una volta a Hollywood. “L’uomo che dipinse il cinema”parla a tutti coloro che nel corso della loro vita, vedendo un manifesto in strada o davanti a un cinema, si sono detti “questo film lo vado a vedere”.
Casaro ha realizzato i manifesti italiani di alcuni grandissimi film: oltre a quasi tutti gli speghetti-western di Sergio Leone, fanno parte della sua collezione i poster di Lo chiamavano Trinità…, Balla coi lupi, La storia infinita, Amadeus, Rambo e Il piccolo diavolo. Casaro è stato l’ultimo grande protagonista di un’arte che ormai non esiste più, vale a dire quella di disegnare l’essenza di un film per promuoverlo. L’ingresso, obbligatoriamente con il Green Pass per i maggiori di 12 anni, costerà tre euro per i soci del Circolo Méliès e cinque euro per chi non è socio.