Farinetti ospite al Denina Pellico Rivoira di Saluzzo

12 febbraio 2022 | 18:12
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Farinetti ospite al Denina Pellico Rivoira di Saluzzo
Farinetti ospite al Denina Pellico Rivoira di Saluzzo
Farinetti ospite al Denina Pellico Rivoira di Saluzzo
Farinetti ospite al Denina Pellico Rivoira di Saluzzo

L’imprenditore albese ha tenuto alta l’attenzione di quasi un migliaio di studenti grazie alla sua capacità oratoria e al suo entusiasmo

Saluzzo. Nella mattinata di mercoledì 9 febbraio gli studenti dell’Istituto Denina Pellico Rivoira hanno avuto modo di incontrare in videoconferenza Oscar Farinetti. Durante l’incontro, organizzato dal prof. Franco Giletta, che ha conosciuto Farinetti in occasione di Expo 2015 e che ha esposto alcune sue opere in diverse sedi di Eataly nel mondo, l’imprenditore albese ha tenuto alta l’attenzione di quasi un migliaio di studenti grazie alla sua capacità oratoria e al suo entusiasmo.

Giletta ha preso come spunto di partenza l’articolo 9 della Costituzione che prevede che la Repubblica promuova lo sviluppo della cultura e della ricerca e la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico. In risposta Farinetti ha argomentato con dati oggettivi la tesi che l’Italia sia il paese più bello del mondo. Abbiamo il maggior numero di città d’arte al mondo, ma anche di piccoli affascinanti borghi rurali. Vantiamo il primato mondiale anche nella maggiore biodiversità agroalimentare grazie alla favorevole posizione geoclimatica, ma anche grazie all’eredità degli antichi greci e romani che ci hanno tramandato la cultura e il legame con la terra e quindi la capacità di farla fruttare. In Italia ci sono 1200 vitigni autoctoni contro i 222 della Francia, al secondo posto nel mondo. Abbiamo 538 cultivar di olive; la Spagna, secondo paese al mondo, ne ha 60. Coltiviamo 445 specie di pomodori rispetto alle 50 dei paesi del Sudamerica da cui è stato esportato in origine, 140 tipi di grano duro rispetto ai sei della zona in cui è nato, la mezzaluna fertile. Siamo la nazione con più siti dichiarati Patrimonio dell’umanità dall’Unesco, 58. L’Italia, che rappresenta lo 0.05% delle terre emerse, ospita il 70% di tutta l’arte antica della terra. L’Italia è indubbiamente il paese più bello del mondo però è al ventitreesimo posto su ventisette paesi in Europa per tasso di lettura.

“I giovani – continua Farinetti – hanno la possibilità di ridare forza e importanza al nostro paese, che oggi non ha quello che merita, e l’unico modo per farlo è studiare, studiarne la bellezza ma anche studiare per mettere a frutto tutte le potenzialità che hanno gli italiani, considerati i più creativi al mondo, nonché i migliori manufattori. Il problema è che gli italiani non sanno lavorare in team. Un’eccezione, per esempio, è stata rappresentata dai romagnoli che hanno saputo inventare “la riviera romagnola” che, a oggi, ospita su 80 km di coste una media all’anno di 22 milioni di turisti. Dobbiamo imparare a esportare i nostri prodotti e a importare i turisti e lo possiamo fare solo studiando e sfruttando le vocazioni del nostro paese”.

Meglio ancora se poi i giovani osservano l’Italia da fuori vivendo per un po’ all’estero per prendere coscienza delle potenzialità del loro paese e poterle far fruttare una volta tornati. Farinetti focalizza l’attenzione sull’opportunità che ci han dato questi ultimi due anni di chiusura di aprirci ora al nuovo, di imparare a trovare soluzioni, a costruire, a risolvere, a collaborare. Racconta che nell’organizzazione di Eataly è stato creato un gruppo creativo che, in uno degli incontri finalizzati al miglioramento dell’azienda, ha deciso di lavorare sul nuovo, in particolare sulle parole nuove, identificandone cinque intorno alle quali si sviluppa la filiera della vita: mangiare, amare, studiare, lavorare, sognare. A ognuna di queste sono state affiancate altre parole, geniali nella loro semplicità: a mangiare è stata associata “terra”, ad amare “riparare”, a studiare (attività di cui dobbiamo essere orgogliosi perché ce la siamo inventata, a differenza delle prime due che sono naturali) “mutare” (“l’italiano deve passare da pensare in piccolo a pensare in grande, dal sovranismo al sovranazionalismo”), a lavorare “together”, a sognare “avvenire”.

A seguito delle domande degli studenti Farinetti ha poi rimarcato l’importanza dello studio: “I ragazzi dovrebbero studiare obbligatoriamente fino ai 25 anni, dovrebbero poter aver accesso tutti all’università. Io ho fatto il mitico Liceo Classico Govone di Alba, quello di Fenoglio, poi ho interrotto l’università a sette esami dalla laurea perché ho aiutato mio padre nella gestione dell’azienda. Mi hanno dato, in seguito, due lauree honoris causa”. “Ha senso investire oggi in Italia nella ristorazione?”. Risponde Farinetti: “Sì, se si offre un’elevata qualità della materia prima proveniente dal territorio e se si limitano i costi del lavoro. Bisogna investire in una ristorazione informale, ma autorevole. In Italia esiste ancora tutta una rete di osterie che altrove sono scomparse”. “E’ determinante conoscere le lingue?”“E’ obbligatorio per comunicare con il resto del mondo, bisogna conoscere benissimo l’inglese per avere tutte le porte aperte, ma anche il francese, il tedesco”. In conclusione Farinetti recita una sua poesia scritta per i nipotini dal titolo “Avrai una luce”, incentrata sull’utilità di rimorsi, rimpianti e paure, ma anche sulla speranza e sulla leggerezza.