Simona Grosso confermata alla presidenza del Birùn: “Grazie a impegno e passione dei fondatori”



Il ricordo di Rita Viglietti, Romano Cavallo e Sabrina Roasio: “Per poter guardare con fiducia al futuro ci siamo voluti soffermare sul nostro passato, perché solo nel ricordare da dove veniamo e su cosa si fondano le nostre consolidate radici possiamo trovare il modo per continuare insieme il cammino, anche quando si fa più incerto”
Lo scorso 18 febbraio si è tenuta “in presenza” l’assemblea generale dei soci (con assemblea straordinaria) dell’associazione peveragnese “Compagnia del Birùn“. All’ordine del giorno l’approvazione delle modifiche allo «Statuto» dell’Associazione per l’adeguamento alla nuova normativa sulla «Riforma del Terzo Settore», la relazione della presidente sull’attività 2021 (limitata ancora dalla «situazione sanitaria») e la presentazione di quella prevista per il 2022, l’approvazione dei bilanci consuntivo e preventivo, oltre all’elezione del «Consiglio Direttivo». Chi non aveva ancora provveduto al rinnovo della tessera 2022, ha potuto farlo la sera stessa.
Un momento, nella consueta atmosfera serena ed amichevole, molto “partecipato” tanto da concedere, tra presenti e deleghe, di arrivare ai «due terzi» di voti, per modificare lo «Statuto» (una delle modifiche è stata proprio l’eliminazione di tale soglia, ora basterà la maggioranza semplice). I vari articoli son stati letti «coralmente» e «teatralmente». Al riguardo, il «teatro» resta centrale, ma si allarga la possibilità di procedere anche ad altro tipo di iniziative.
Il Direttivo è stato riconfermato, tranne che nella persona del segretario Simone Massa che non aveva ripresentato la sua candidatura ringrziato dalla presidente Simona Grosso: «Lo ringraziamo a nome di tutta la Compagnia del Birùn per l’impegno e il lavoro svolto in questi anni e che continuerà in veste di Revisore dei conti, sostituendo Beppe Ferrero, a cui va in ugual modo il nostro ringraziamento per il supporto dato alla nostra associazione. Diamo il benvenuto al nuovo membro eletto nel Direttivo: la nostra socia Marisa Lingua».
Alla presidenza confermata Simona Grosso il cui discorso riportiamo qui di seguito. «Nel 2021, anno ancora difficile sotto vari aspetti, la Compagnia del Birùn ha compiuto trent’anni. Per poter guardare con fiducia al futuro ci siamo voluti soffermare sul nostro passato, perché solo nel ricordare da dove veniamo e su cosa si fondano le nostre consolidate radici possiamo trovare il modo per continuare insieme il cammino, anche quando si fa più incerto. È dall’impegno e dalla passione dei fondatori della Compagnia del Birùn, tra cui ricordiamo con gratitudine e affetto Rita Viglietti, Romano Cavallo e Sabrina Roasio che si è forgiato lo spirito della nostra associazione, dandole un’impronta che ancora la contraddistingue. Forse non tutti sanno o si ricordano che fino alle ricerche storiche del 1991 il vero volto di Birùn – la maschera tradizionale di Peveragno – era sconosciuto ai peveragnesi, nonostante rappresentasse il personaggio storico Charles Gontaut Duca di Biron. Un Pari di Francia coraggioso e valoroso che rispose alla forse ingiusta condanna a morte per tradimento con la frase “Dove non c’è colpa, non c’è perdono”: senza implorare, senza perdere l’orgoglio e la dignità. Il suo volto riscoperto è divenuto il simbolo della nostra associazione e oggi come ieri simboleggia sentimenti che hanno valore universale e atemporale: l’indignazione di fronte all’ingiustizia degli uomini e della sorte, il coraggio delle proprie opinioni di fronte al potere, l’orgoglio del giusto che lotta fino all’ultimo e non si rassegna per dar voce a chi non ce l’ha. In virtù di questo spirito anche nell’ultimo anno la Compagnia del Birùn non si è voluta fermare. A causa dell’emergenza sanitaria la sua attività ha dovuto rallentare, ma si è intensificata nel consolidare e sviluppare vecchie e nuove collaborazioni con altre associazioni e enti del territorio, per continuare a rafforzare una rete di solidarietà e di ottimismo di cui più che mai si sentiva e si continua a sentire la necessità. Ha pertanto prodotto e allestito spettacoli, letture teatrali e video sia in autonomia che in collaborazione con comitati, altre associazioni culturali del territorio e con le biblioteche di Peveragno e di Beinette: in occasione della commemorazione della Resistenza, della serata dedicata alle donne, dell’inaugurazione degli affreschi della cappella di San Rocco da Val, dell’anniversario della scomparsa del biblista peveragnese don Giorgis, del Natale in Contrada organizzato dalla proloco di Peveragno e nell’ambito dei progetti ‘Ama, rispetta e vivi la tua Terra’, ‘Tutti abbiamo un luogo del cuore’ e di progetti promossi localmente e dalla Regione Piemonte sulla lingua e il dialetto, come le serate ‘Endouma ën vie’ per la conservazione e la trascrizione delle forme dialettali e delle tradizioni peveragnesi. Ha promosso per il secondo anno la Viasolada alternativa: un’escursione virtuale su facebook realizzata con le foto scattate e inviate dai soci e dai simpatizzati durante le loro passeggiate sulle ‘viasole’ del nostro territorio e non solo. È stata ospite dell’Amicorti International Film Festival dove ha presentato la storia del personaggio storico del Birùn, la sua leggenda e un estratto del video dello spettacolo teatrale riallestito nel 1991, da cui è nata la nostra associazione. Ha inoltre contribuito economicamente al restauro del dipinto murale della Santissima Trinità in Piazza XXX Martiri promosso dall’Associazione “Il Ricetto” di Peveragno e alla diffusione sul territorio (con serata a biblioteche riunite e con la connessione in DAD per gli allievi del Liceo artistico di Cuneo) della lezione/spettacolo “Prima fu la volta dei migranti” di Alma Teatro di Torino. Ha continuato a organizzare gli ormai ventennali due corsi di yoga che riprenderanno, salvo restrizioni, a marzo 2022. Ha promosso la cura del territorio con il pomeriggio di riqualificazione urbana di via Monsignor Beltritti e accorpando la giornata di pulizia del territorio denominata “Doumse ‘n andi” alla giornata ecologica promossa dalla Fondazione CRC a cui hanno aderito anche il Comune di Peveragno e altre associazioni peveragnesi. Per il trentennale abbiamo fatto stampare una maglietta commemorativa curata dal grafico Roberto Necco. Vi è rappresentato oltre al simbolo dell’associazione una piccola merla bianca con le ali dispiegate: simbolo di speranza e di forza d’animo, di curiosità e di cambiamento costruttivo. Ne abbiamo fatto omaggio, come buon auspicio, ai duecento soci che nonostante tutto, hanno voluto dare il loro sostegno alla nostra associazione rinnovando il tesseramento, anche in questo difficile 2021.
Dall’esperienza di riscoperta nei nostri trent’anni abbiamo potuto constatare quanta ricchezza culturale sia stata dilapidata semplicemente trascurandola. Recuperare e promuovere la nostra cultura originaria, costruendo nuovi getti e contrastando l’asservimento culturale alle logiche di mercato o alla cultura di massa che Umberto Eco chiamava non a caso l’anticultura. È in quest’ottica che per il 2022 stiamo preparando interventi di letture teatrali alle serate organizzate dalle biblioteche di Peveragno e di Beinette nell’ambito dei progetti “Ama, rispetta e vivi la tua terra” e “Tutti hanno un luogo del cuore” e abbiamo dato la disponibilità ad organizzare con l’associazione “Il Ricetto” una nuova serie di serate “Endouma en vie” per l’estate. Se l’emergenza sanitaria ci consentirà di realizzarle, secondo criteri di prudenza e socialità capaci di mantenere al centro l’umano, avremmo anche in programma varie attività. Tagliare l’importante traguardo dei trent’anni è stato senz’altro per noi fonte di grande soddisfazione e di orgoglio e siamo grati a tutti i soci, i sostenitori, gli enti e gli sponsor che hanno permesso alla Compagnia del Birùn di arrivare fino a qui. A loro ci rivolgiamo, affinché non ci facciano mancare il sostegno per poter continuare insieme “a promuovere la valorizzazione del patrimonio linguistico, culturale, teatrale, musicale peveragnese nonché le doti, le abilità e il patrimonio umano dei singoli” come scritto nel nostro Statuto associativo. Uniti e determinati potremo dare il nostro contributo attraverso la socializzazione e il confronto per superare questo momento complesso e doloroso. Tra i progetti si spera nel ritorno della «Viasolada» del 25 aprile, nella replica dello spettacolo su don Giorgis, a maggio, nella giornata di pulizia del territorio, nel concerto «Come una fiaba» (con la flautista Sara Bondi e la scrittrice Maria Rosaria Memoli), nella merenda sinoira a San Giorgio coi «Baklava Klezmer Soul», nella replica de «L’Alpino Andrea» (in occasione di raduno peveragnese di «Penne Nere» cuneesi), a giugno, di ritorno sulla «Francigena» ad ottobre (sempre collaborazioni con Club Alpino e Fondo Ambiente), di nuovo spettacolo per «Natale in Contrada»…