“L’amministrazione comunale venga a Pradeboni e faccia due chiacchiere con i residenti”

27 marzo 2022 | 10:32
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“L’amministrazione comunale venga a Pradeboni e faccia due chiacchiere con i residenti”

Lettera aperta di Erik Macario, titolare della Trattoria della Posta di Peveragno: “una cosa molto semplice che risolverebbe tutti i problemi. Fatevi dire quali sono le esigenze e vedrete che si potrebbe fare molto con molto poco”

Scrive Erik Macario, titolare della Trattoria della Posta di Pradeboni, frazione di Peveragno.

Gentile Direttore,

Le scrivo perchè non pensavo che uno sfogo legittimo potesse diventare una spina nel fianco degna di una risposta formale a mezzo stampa.

A questo punto, devo ammettere che, leggendo le riflessioni del primo cittadino di Peveragno non posso che esprimere tutta la mia amarezza nel vedere che il problema non è nemmeno stato compreso. Me lo conferma l’elencare spese per tavolini e strade che portano alle malghe e ai lotti boschivi (fonti di reddito per il comune come legittimo che sia) cose che purtroppo c’entrano poco con chi abita nella frazione, semmai è più ragionevole pensare che servano a chi pensa a Pradeboni come un posto di evasione, il posto dove venire a fare le costine alla domenica e a far correre i cani, insomma.

Riconfermo che la manutenzione ordinaria avrebbe evitato spese gravose, chiunque abiti verso la Truna o verso le Meschie (giuro esistono) potrebbe ripeterlo come un mantra, ho notizie che la cosa è stata
suggerita molte volte. Non mi faccio tirare in polemiche fumose, ma siamo alle solite, “questo noi spendiamo tanto per Pradeboni” e “i pradebonesi si lamentano” è una conclusione già troppo usata per zittire i residenti.

Abbiamo le stesse necessità di tutti gli altri, la gente è sconfortata. Nel 2022, per non essere isolati, per lavorare e studiare, occorre essere connessi al mondo con internet, questo spero sia chiaro, se il telefono
praticamente non arriva perché la linea è “fritta”, almeno sondare per trovare alternative sarebbe un buon modo per farsi sentire vicini al territorio.

Per le transenne pericolanti nel parco al centro del paese ho solo una domanda secca da fare: si fosse trattato di un parchetto in Peveragno sarebbero serviti gli stessi tempi tecnici? Credo che i bambini possono
farsi male anche qui e non è argomento “illatorio”.

Prima di dire che una persona “esagera” forse bisognerebbe vedere con i propri occhi, fosse stato così sicuramente l’esempio dell’unico tavolo per disabili sarebbe stato evitato perché è vero che c’è, ma è stato
posizionato in modo da renderlo inagibile, e pertanto è solo arredamento urbano.

Apostrofare il mio sfogo come minaccioso in un comunicato dal tono “istituzionale” assicuro che si dimostra solo un modo per zittire e basta. Ultima nota sempre legata alla “minaccia”, la mia riflessione sul fatto che “ci sentiamo abbandonati e che se saremo costretti ci comporteremo di conseguenza” intendeva che, al presentarsi di un problema, continueremo ad arrangiarci da soli, quindi tranquillizzo tutti su eventuali idee rivoluzionarie e secessioniste.

Invito l’amministrazione a fare una cosa molto semplice che risolverebbe tutti i problemi, fate un giro a Pradeboni e fermatevi a fare 2 chiacchiere con gli abitanti, fatevi dire quali sono le esigenze e vedrete che
si potrebbe fare molto con molto poco.