Il corso Cat guarda al BIM, al “Baruffi di Ceva” si studia un nuovo metodo di progettazione integrata
«L’obiettivo è assicurare ai ragazzi le giuste competenze in risposta alle esigenze del mercato del lavoro»
“Siamo tra i primi Istituti ad approfondire la materia che, effettivamente, ha già un notevole riscontro nel mondo del lavoro. Il Bim andrà a sostituire il Cad, metodo di progettazione con cui stiamo attualmente lavorando anche a scuola. Dunque è importante che i nostri ragazzi possano cominciare a formarsi per acquisire competenze che saranno certamente spendibili nel mercato del lavoro”.
Da alcune settimane gli studenti delle classi III e IV del corso Cat (ex Geometri) del Baruffi di Ceva stanno seguendo un corso extracurriculare dedicato al Building information modeling, nuovo strumento di progettazione condiviso che permettere di creare e gestire dati strutturali multidisciplinari relativi a una costruzione in modo integrato, tramite un sistema intelligente e una piattaforma cloud. Con il Bim ogni professionista coinvolto in una costruzione può condividere la rappresentazione digitale di un asset durante tutto il suo ciclo di vita, dalla pianificazione e progettazione alla costruzione e messa in funzione.
“Noi ci siamo focalizzati sulla progettazione architettonica, che ci compete – continua il prof. Marco Bergero che cura il progetto insieme al prof. Onofrio Dilauro –. E’ indubbio che si tratti di una strumentazione innovativa e utilissima. L’attività è, al momento, extracurriculare, per un totale di trenta ore, ma l’obiettivo è riuscire a inserirla nella programmazione curriculare. Formare tecnici capaci a utilizzare il BIM significa rispondere concretamente a esigenze del mercato del lavoro sempre più insistenti. E noi l’occhio sul mondo del lavoro lo teniamo sempre attento”.