Boves, il “ciclista della memoria” e i quadri di Adriana Filippi: “Mai visto nulla di simile”

9 maggio 2022 | 15:31
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Boves, il “ciclista della memoria” e i quadri di Adriana Filippi: “Mai visto nulla di simile”
Boves, il “ciclista della memoria” e i quadri di Adriana Filippi: “Mai visto nulla di simile”
Boves, il “ciclista della memoria” e i quadri di Adriana Filippi: “Mai visto nulla di simile”
Boves, il “ciclista della memoria” e i quadri di Adriana Filippi: “Mai visto nulla di simile”
Boves, il “ciclista della memoria” e i quadri di Adriana Filippi: “Mai visto nulla di simile”
Boves, il “ciclista della memoria” e i quadri di Adriana Filippi: “Mai visto nulla di simile”

Giovanni Bloisi, che con la sua bicicletta raggiunge i luoghi simbolo della Resistenza, impressionato dal tesoro artistico della “reporter di guerra con cavalletto e pennello” custodito nella sede della Scuola di Pace e su cui l’amministrazione comunale sta lavorando a un progetto di valorizzazione

“E’ impressionante, non ho mai visto nulla di simile”. Aveva gli occhi colmi di stupore Giovanni Bloisi quando sabato 7 maggio, per la prima volta, ha scoperto l’esistenza dei 160 quadri realizzati da Adriana Fiilppi e gelosamente custoditi nella sede della Scuola di Pace di Boves. Autentiche opere d’arte create durante la seconda guerra mondiale che ritraggono la quotidianatità della guerra, l’angoscia e le paure di quei terribili giorni, come solo chi le ha vissute in prima persona può fare. “Un conto è leggere la storia sui libri, tutt’altra cosa è conoscerla attraverso immagini come queste, realizzate proprio in quel periodo” ha detto Bloisi. Nata a Torino nel 1909, staffetta partgiana laureata all’Accademia delle Belle arti di Firenze e insegnante elementare, Adriana Filippi venne trasferita alla scuola di San Giacomo di Boves prima della guerra. Un impegno che è valso l’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica a colei che il generale Carlo Oberti definì “reporter di guerra con cavalletto e pennello”.

La visita alla sede dell’istituzione nata quasi quarant’anni fa dalla volontà dell’allora sindaco Piergiorgio Peano è stata solo una delle tappe del “ciclista della memoria” in provincia di Cuneo. Dopo una giornata sotto la pioggia, venerdì 6 maggio, Giovanni Bloisi è passato da Costigliole, Ceretto, Busca e Dronero e ha dormito nei pressi della vecchia stazione ferroviaria di Cuneo: “Da dove partirono i treni con gli Alpini della Cuneense per la campagna di Russia. Partiti in 17000 tornati in Italia 1200. Memoria è pace” ha scritto al riguardo sul suo profilo facebook. Dopo il successivo passaggio a Borgo San Dalmazzo, è rip1a1r1t1i1to alla volta della Liguria per proseguire il suo viaggio sui luoghi simbolo della Resistenza italiana.

“E’ stato importante averlo qui per il messaggio che Giovanni porta con sè nei posti che raggiunge attraverso i suoi viaggi – spiega Enrica Giordano, membro del direttivo dell’ANPI provinciale. – Oggi più che mai, nel particolare momento storico che stiamo vivendo, è importante veicolare messaggi di pace per spiegare che la pace non si porta con le armi”.

“Un incontro emozionante per carica di energia che Giovanni ha portato – aggiunge Matteo Ravera, vicesindaco di Boves, presente in rappresentanza dell’amministrazione comunale. – Negli anni ha percorso in bicicletta migliaia di chilometri per raggiungere i principali luoghi simbolo della Resistenza e spronare i giovani sull’importanza della memoria. Grande la sua meraviglia difronte alle 160 opere della “pittrice partigiana” Adriana Filippi, un’importante testimonianza su cui l’amministrazione comunale sta predisponendo un progetto di valorizzazione”.

E’  stato un bell’incontro – commenta Alessandra Liberio, coordinatrice della Scuola di Pace di Boves del cui coordinamento era presente anche Gloria Gavotto. – Commovente vedere così tanta passione per i luoghi della nostra storia e della nostra memoria. Confido di poter rivedere Giovanni il prossimo anno a festeggiare con noi i 40 anni della Scuola di Pace oltre che a commemorare gli 80 anni da quel terribile momento che è stato il 19 settembre del 1943″.