Al lavoro in casa di riposo, la voglia di mettersi in gioco di Bea, ragazza speciale di Savigliano
La storia di Beatrice Ferrero, con Sindrome di Down, raccontata dalla sua mamma
Savigliano. La storia di Bea, una ragazza speciale raccontata dalla sua mamma Bruna.
“Sono la mamma di Beatrice Ferrero, con Sindrome di Down. Da quando è nata, noi genitori e i suoi fratelli Martina e Luca abbiamo considerato Beatrice una persona speciale e unica, come tutti del resto. Certo, nel raggiungere obiettivi scolastici e di vita quotidiana, ha tempi più lunghi, ma questo non ci ha spaventato: attraverso strategie efficaci, credendo fortemente nelle sue potenzialità e trattandola come tutti, Beatrice è cresciuta fino ad oggi capace, determinata e, soprattutto, immersa nel “MONDO DI TUTTI”.
Come mamma e prima persona ad accompagnarla sin da piccola, ho sempre lottato affinché mia figlia potesse vivere nel “mondo di tutti”, perché credo sinceramente che sia necessario smettere di guardare con pietismo o con disprezzo le persone diversamente abili, pensando che non possano avere un futuro dignitoso.
Ho sempre lavorato sull’autonomia e sull’indipendenza di Beatrice, cercando di creare una rete intorno a lei in cui tutti andassero nella stessa direzione in vista del raggiungimento di ogni singolo obiettivo.
Al momento dell’alternanza scuola lavoro, il Centro Studi di Torino, che ci segue da quando Beatrice frequentava la scuola elementare, ha proposto un percorso di formazione al personale dell’Istituto Comprensivo Denina Pellico Rivoira di Saluzzo (che nostra figlia frequenta ormai da quattro anni) e che è stato approvato e attivato grazie alla collaborazione degli insegnanti e del Dirigente Scolastico.
Il desiderio di Beatrice è quello di mettersi in gioco sia con i bambini che con gli anziani per capire quale potrebbe essere il suo futuro lavorativo, così abbiamo pensato di contattare la Casa di Riposo S. Luigi Gonzaga di Villafalletto, in cui ci hanno accolto e con coraggio hanno accettato una formazione svolta dagli insegnanti di Beatrice rivolta a tutto il personale.
Tale formazione è semplicemente volta a dare l’opportunità ai ragazzi con diversità abile di affacciarsi al mondo del lavoro con gli stessi diritti e doveri di tutti gli altri, essendo trattati come parte integrante della società e non come i “poverini” del caso: del pietismo non se ne può più.
Noi famiglie con figli diversamente abili stiamo attendendo l’approvazione dei decreti attuativi della legge delega affinché finalmente la Convenzione ONU entri nelle nostre vite e diventi realtà tangibile per tutti quanti; quindi, W il progetto di vita individuale personalizzato e partecipato!
Concludo queste righe ringraziando il Centro Studi di Torino per il sostegno che ci ha sempre donato, l’Istituto Comprensivo Denina Pellico Rivoira e la Casa di Riposo di Villafalletto che con determinazione hanno saputo ascoltarci, trasformando in realtà il sogno e, soprattutto, il diritto dei nostri figli di vivere attivamente e sempre nel “mondo di tutti”.
Mi congratulo con tutti gli insegnanti dell’Istituto di cui sopra, con il Dirigente Scolastico e con il Direttivo e il personale della Casa di Riposo: voi siete stati i primi a capovolgere la situazione e a dare un tocco di qualità e mi auguro vivamente che altri Istituti, così come le aziende pubbliche e private seguano il vostro esempio.
Grazie a tutti: solo restando uniti e creando rete si possono raggiungere grandi e significativi risultati!”
Bruna Gianoglio